Inizio anno scolastico a firma Covid19: 13mila docenti sono risultati positivi e come se non bastasse, mancano all’appello circa 130mila addetti ai lavori
Il 14 settembre suonerà la campanella nella gran parte delle Regioni italiane ma le innumerevoli criticità sono sotto gli occhi di tutti. Una di queste è la mancanza dei docenti in cattedra (un vecchio problema della scuola italiana) e in questo periodo di emergenza sanitaria, sono ancora più indispensabili per avviare l’anno scolastico 2020/21 in tutta sicurezza.
Inizio anno scolastico con l’incognita cattedre vuote
I dati parlano chiaro. All’appello mancano circa 60mila supplenti che dovranno essere nominati (alla svelata) per coprire le cattedre vaganti. Inoltre, il Ministero dell’Istruzione dovrà assumere 70mila aggiuntivi con contratto a tempo determinato per far fronte all’emergenza da Covid19.
Le nuove graduatorie provinciali dei supplenti, quelle per intenderci digitalizzate per volere della stessa Ministra dell’Istruzione, non stanno dando i risultati sperati anzi, tutto il contrario, infatti, sta dando molti problemi. Nel capoluogo lombardo, ad esempio il Direttore dell’Ufficio scolastico Marco Bussetti che ha ricoperto la carica di Ministro dell’Istruzione, ha deciso di autorizzare i dirigenti scolastici a scegliere i supplenti attraverso le vecchie graduatorie provinciali. Meno digitalizzate e meno caotiche.
Non solo docenti ma anche personale ATA insufficiente
Non solo docenti ma anche il personale Ata (bidelli, tecnici e impiegati amministrativi) dovrà essere rinforzato con circa 25mila assunzioni a tempo determinato. E in periodo di Covid19, i bidelli non si limiteranno ai tradizionali compiti ma dovranno occuparsi dell’igienizzazione dei locali, poi di aiutare i docenti nella vigilanza degli studenti per evitare assembramenti nelle aree comuni o nelle classi per evitare nuovi contagi.
Ciliegina sulla torta i 13mila docenti risultati positivi al test per il Covid19 che dovranno necessariamente sostituiti. E secondo i dati il 50% del personale scolastico si è sottoposto volontariamente al test sierologico con il 2,6% che è risultato positivo.
Molte regioni hanno deciso di posticipare il suono della campanella mentre altre come la Campania ad esempio hanno deciso di fare da sé. La Regione della Campania ha deciso di rendere obbligatori il test sierologico a tutto il personale scolastico e la misurazione della febbre avverrà a scuola e non a casa come proposto dal Governo. Inoltre sono state previste multe fino a 3mila euro per scoraggiare i furbetti.