Cc ucciso, Elder chiede scusa e dichiara: “Fu la notte peggiore della mia vita”

omicidio Cerciello

Nel luglio dello scorso anno, il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega viene ucciso da 11 coltellate: uno degli assassini, Elder, si dichiara pentito e afferma: “Fu la notte peggiore della mia vita”

Quella notte è stata la peggiore della mia vita e se potessi tornare indietro per cambiare le cose lo farei ora, ma non posso“: questo è quanto dichiara Finnegan Lee Elder nel corso del processo che lo vede coinvolto. L’uomo, assieme all’amico Christian Natale-Hjorth, è indagato per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso nel luglio scorso da 11 coltellate, nel quartiere Prati di Roma. I due sono attualmente detenuti presso il carcere di Regina Coeli,  e la situazione è aggravata dall’accusa di lesioni, tentata estorsione e resistenza a pubblico ufficiale.

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Omicidio Cerciello, Elder implora: “Chiedo scusa”

Elder e Hjorth
Elder e Hjorth (foto dal web)

Un anno fa, Elder aveva 18 anni e l’amico 19: il primo è accusato di aver materialmente eseguito il delitto, mentre il secondo di aver contribuito a nascondere l’arma incriminata.
Tuttavia, le parole di Elder durante il processo di oggi, di fronte ai giudici della Corte d’Assise, sembrano far pensare ad un sincero pentimento: “Non ho parlato prima per mancanza di coraggio.  In carcere ho avuto la possibilità e il tempo di riflettere.Quella notte è stata la peggiore della mia vita“.
E aggiunge – “Ho tolto un marito a sua moglie, ho rotto un legame tra fratelli. E ho tolto un figlio a sua madre. Non potrò mai perdonarmi tutto questo“.

L’omicidio, stando ai racconti dei due, sarebbe avvenuto a causa di un fraintendimento: i carabinieri sono infatti stati scambiati dai giovani americani per due intermediari di alcuni pusher di Trastevere, con i quali era in corso un regolamento di conti.

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futuranews

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