La pillola Ru486 permette l’aborto senza ricovero: la decisione di Speranza

Provvedimento aborto

Dopo aver consultato l’Istituto superiore di Sanità, il ministro Speranza avalla l’utilizzo della pillola abortiva fino alla nona settimana di gravidanza, senza necessità di ricovero

L’ANSA conferma le decisioni prese da Roberto Speranza, ministro della Sanità: quest’ultimo, dopo essersi confrontato con l’Istituto superiore di Sanità, ha deciso di aggiornare le linee guida riguardo la pratica dell’aborto.

In particolare, sono state apportate modifiche alla procedura di assunzione della pillola Ru486: essa potrà infatti essere prescritta senza ricovero fino alla nona settimana di gravidanza, superando quindi il termine delle sette settimane stabilito circa una decina d’anni fa.
Una decisione simile è stata presa in quanto, con parole dello stesso Speranza, vi sono evidenze scientifiche: “Il Css e le società scientifiche hanno espresso un parere favorevole univoco“.
Dunque, un provvedimento adottato non a cuor leggero, ma a seguito di specifici studi.

Le ragioni della scelta e le opinioni contrarie

Provvedimento aborto
Provvedimento aborto (foto dal web)

L’interruzione volontaria della gravidanza sarà dunque possibile sino alla nona settimana ed in day hospital, laddove, in precedenza, si suggerivano invece tre giorni di ricovero per la donna che decideva di interrompere la gestazione.

Speranza lo conferma tramite un post Facebook, pubblicando l’articolo di Repubblica intitolato: “Aborto, cade l’ultimo no“.
Le direttive approvate dieci anni fa, nonostante consigliassero i tre giorni di ricovero, lasciavano in tal campo libera scelta alle Regioni, le quali propendevano per una somministrazione ambulatoriale – dunque, senza necessità di ricovero -. Tuttavia la regione Umbria, lo scorso 10 giugno, aveva abrogato la precedente legge regionale che avallava il ricovero in day hospital, stabilendo quindi misure più restrittive.

Una decisione, questa, messa in atto dalla giunta di centrodestra, che sicuramente andava ad ostacolare il tentativo da parte dell’Italia di compiere un fondamentale “passo avanti”, specialmente su tematiche quali l’aborto. Francia e Regno Unito, a tal proposito, hanno adottato una legislazione di questo tipo già da tempo.
L’obbiettivo di Speranza, e della medicina in senso più generale, è dunque quello di facilitare l’interruzione di gravidanza attraverso la pillola Ru486, in maniera tale da non porre l’Italia in una condizione di arretratezza rispetto alle altre Nazioni. Al contempo, si cerca anche di garantire una procedura che sia sicura ed uguale per tutti.

Ciò nonostante, c’è anche chi sottolinea che una decisione di questo tipo è da giudicare “in termini di risparmi per la sanità pubblica“. Le affermazioni provenienti da Avvenire, giornale di matrice cattolica, rincarano la dose asserendo: “Non c’è nessuna conquista di civiltà nel togliere tutele alle donne e fare dell’aborto un fatto privatissimo. Che si tolgano tutele alle donne è un fatto“.

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