Batterio killer, i medici non rispettano le norme OMS

Batterio Killer

Batterio killer a Borgo Trento, una situazione agghiacciante

Situazioni assurde quelle che si sono diffuse sul web; numerosi video infatti riprendono medici e personale che si trovano lungo il reparto di terapia intensiva neonatale di Borgo Trento. Il video è stato eseguito da alcune mamme, che si trovavano presso il reparto, per segnalare l’accaduto. La quotidianità era davvero fuori controllo; dal video si vede un medico che non utilizza i dispositivi di protezione. Stessa cosa per un fattorino intento a consegnare un plico alla caposala.

Le indagini adesso sono passate alle mani della Procura di Verona la quale ha acquisito i video amatoriali delle mamme per accertare il caso denominato Batterio Killer che in poco tempo ha provocato l’infezione a un centinaio circa di neonati fragili a causa delle loro patologie complesse. Ma il batterio ha provocato atresì la morte di 4 bambini. Questi dati sono stati pubblicati e resi noti dal Corriere del Veneto.

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Il parere degli esperti fa luce sulla questione batterio killer

La Commissione Ispettiva nominata dalla Regione Veneto ha analizzato la questione perpetrata per anni. Dal 2018 al 2020 sono morti 4 neonati, mentre altri 96 erano infetti. Sul punto hanno chiarito: “Il batterio si trovava sui rompigetto di alcuni rubinetti della Terapia intensiva neonatale e Terapia intensiva pediatrica, oltre che sulle superfici interne ed esterne dei biberon utilizzati da due neonati” . 

A questo, si aggiunge la relazione degli esperti con a capo Vincenzo Baldo, professor dell’Università di Padova. Secondo gli esperti le norme igieniche mantenute in questo reparto erano al di sotto del minimo previsto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, 20 litri di soluzione alcolica impiegata per 1000 giornate di degenza. L’anno successivo, nel 2019, il livello era poco sopra. Già il semplice lavaggio delle mani non rispettava gli standard a cui le strutture dovrebbero attenersi. 

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