Sabar Spa, azienda che gestisce i rifiuti della bassa reggiana, rappresenta una vera e propria eccellenza sia a livello di gestione che a livello innovativo.
Sabato 1 ottobre ha presentato il quarto impianto fotovoltaico situato nella sua struttura, per una potenza totale di 3.155 kWp installati, che si vanno ad aggiungere ai 2,5 MW di cogenerazione a biogas da discarica installati precedentemente.
In totale possono produrre 13.500 di MWh/anno, i quali sono sufficienti per coprire il consumo domestico di ben 13.500 persone.
Sabar e la crisi energetica del 2010
L’azienda ha iniziato a installare impianti fotovoltaici nel 2010, in tempi dove la crisi energetica era molto remota. Questa è la testimonianza che l’azienda ha sempre avuto una visione a lungo termine, ponendosi l’obiettivo di raggiungere un’autonomia energetica.
“Con questo impianto – spiega il direttore di Sabar, l’ing. Marco Boselli – riusciamo a diminuire ulteriormente la dipendenza del nostro Paese dalle fonti fossili”.
Sono state inserite anche alcune sperimentazioni come, ad esempio, impianti a inseguimento monodirezionale (girano su un asse durante il giorno) che producono il 15% di energia in più e inseguitori bidirezionali (in grado di seguire l’inclinazione del sole nelle diverse stagioni) in grado di produrre circa il 25% di energia in più.
Alla presentazione del nuovo impianto fotovoltaico erano presenti anche il sindaco di Novellara, Elena Carletti; l’Assessore all’ambiente della Regione Emilia Romagna, Irene Priolo, e il presidente dell’Unione Bassa Reggiana, Camilla Verona.
Oltre al fotovoltaico, Sabar sfrutta i rifiuti per produrre biogas, il quale attraverso dei cogeneratori può produrre energia e calore.
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Sabar e la coltivazione senza suolo
Visto che in Sabar non si spreca niente, tramite il calore generato si è pensato di utilizzarlo per la coltivazione idroponica del basilico e di alga spirulina in serre.
I rifiuti rappresentano una risorsa, se ben utilizzati, anche perché sono un modo per creare posti di lavoro oltre che energia, come ha precisato Irene Priolo.
“Investire, in un momento come quello attuale, potrebbe sembrare un azzardo, ma se lo si fa con la competenza e la passione di azienda un problema lo si può trasformare in opportunità”, come ha sostenuto Elena Carletti. Sabar è un modello da prendere come esempio e può indicarci la strada per un futuro meno impervio e difficoltoso.
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Sabar, inoltre, è molto attenta alle nuove generazioni e collabora con le scuole locali tenendo lezioni riguardo la gestione dei rifiuti e l’energia, consapevole del fatto che è opportuno investire anche sulle coscienze collettive sensibilizzando sempre più sui temi ambientali e green.