IV Convegno Nazionale SISCC: il sapere alla prova dei cambiamenti sociali

Il IV Convegno nazionale SISCC (Napoli 23-24 giugno 2022) ha acceso il dibattito tra i sociologi della comunicazione (e non solo) sul tema del sapere alla luce dei cambiamenti sociali; a chiusura dei lavori, conferimento del Dottorato honoris causa a Francesca Fichera, prematuramente scomparsa
IV convegno nazionale SISCC

Si è conclusa nella giornata di ieri, 24 giugno, la due giorni full immersion “Qualcosa è cambiato? La trasformazione dei saperi”, IV Convegno Nazionale indetto dalla Società Scientifica Italiana Sociologia Cultura Comunicazione (SISCC).

Il più importante appuntamento nazionale sui temi della cultura, della comunicazione e del cambiamento sociale che riunisce i sociologi e le sociologhe di tutta la penisola è arrivato alla sua quarta edizione, prima assoluta a Napoli.

Con oltre 200 esperti, 120 contributi scientifici, 3 tavole rotonde e 24 panel paralleli tenutesi tra la storica sede del Dipartimento di Scienze Sociali in vico monte di Pietà e la splendida chiesa dei SS. Marcellino e Festo, il Convegno ha messo al centro il tema del sapere rapportato nelle sue più interessanti sfaccettature: saperi e senso comune; saperi e poteri; saperi e expertise; saperi e pratiche; saperi e istituzioni; saperi e contro-saperi; saperi e verità; saperi e algoritmi; saperi e immaginazione; saperi e differenze; saperi e corpi; saperi e tecnologie; saperi e magia.

I temi del convegno SISCC

Tavola Rotonda n.1 - Saperi e senso comune
Tavola Rotonda n.1: “Senso comune, saperi istituzionali, controsaperi” con Roberto Serpieri (moderatore), Sergio Belardinelli (Università di Bologna), Anna Maria Lorusso (Università di Bologna), Valeria Pinto (Università Federico II di Napoli)

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L’apertura dei lavori, il 23 giugno, a seguito dei saluti istituzionali di Sara Bentivegna (Vicepresidente SISCC) e Dora Gambardella è stata affidata a Roberto Serpieri (Università Federico II di Napoli) che ha coordinato l’intero evento e moderato la prima tavola rotonda dal titolo “Senso comune, saperi istituzionali, controsaperi”, a cui hanno partecipato con relativi interventi Anna Maria Lorusso (Università di Bologna), Valeria Pinto (Università Federico II di Napoli) e Sergio Belardinelli (Università di Bologna).

Serpieri interroga (e si interroga) su come l’emergenza pandemica (e poi anche quella bellica) abbia accelerato la frammentazione dei saperi istituzionali, scientifici e del senso comune e come, di conseguenza, si siano costituiti una moltitudine di contro-saperi. Dalle parole del coordinatore Serpieri citiamo testualmente:

La tavola rotonda che apre il Convegno si focalizza su come l’emergenza pandemica (e anche quella bellica) ha accelerato la frammentazione dei saperi istituzionali, scientifici e del senso comune, portando alla ribalta varie forme di contro-saperi. Anche i luoghi, le grammatiche, del senso comune si sono moltiplicati grazie alle piattaforme social, rendendone sempre più complessa l’interazione con le verità degli altri saperi.

Nella seconda tavola rotonda, discussa nella mattinata del 24 giugno, Fausto Colombo (Università Cattolica del Sacro Cuore) ha moderato la discussione intorno al tema “Rivoluzione digitale e trasformazione dei saperi”, con gli interventi di Donatella della Ratta (John Cabot University), Gabriele Frasca (Università di Salerno) e Tiziana Terranova (Università di Napoli L’Orientale)  con un focus sull’uso e l’impatto degli algoritmi  nella diffusione e nel cambiamento del sapere.

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Il digitale, come più volte sottolineato da Colombo, ha investito e posto alla ribalta tutte le sfere del sapere: tecnologico, culturale, socio-organizzativo, rappresentando quindi una sfida tanto per la sociologia (analisi dei dati e paradigmi di interpretazione) quanto per l’Università, argomento della terza e ultima tavola rotonda del Convegno.

La tavola conclusiva dei lavori, è stata preceduta da un breve momento per la consegna del diploma di Dottorato honoris causa in Social Sciences and Statistics alla dottoranda Francesca Fichera, prematuramente scomparsa nel 2019. È la prima volta, forse, con tale iniziativa che un Ateneo riesce a conferire un dottorato honoris causa a un ricercatore che non sia riuscito a completare il percorso di studi.

IV Convegno SISCC - Qualcosa è cambiato
Conferimento del Titolo di “dottore di ricerca” alla memoria di Francesca Fichera dalla prorettrice Rita Maria Antonietta Mastrullo alla presenza di Sergio Brancato, professore di  “Sociologia dei processi culturali della comunicazione” (Foto da IG profile @osservatorio_giovani)

L’ultima tavola è stata moderata da Alberto Marinelli (Università di Roma “La Sapienza”) e ha contato tra gli interventi quello di Gaetano Manfredi, qui nella duplice veste di sindaco di Napoli ed ex Ministro dell’Università e della Ricerca. Tra gli altri, di Maria Carmela Agodi (Presidente AIS, Università di Napoli Federico II), Roberta Bartoletti (Coordinatrice PIC-AIS, Componente Gruppo GEV VQR, Università di Urbino Carlo Bo), Consuelo Corradi (Consigliere CUN Area 14, Università LUMSA Roma), Guido Gili (Presidente SISCC, Università del Molise).

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La tavola conclusiva del convegno, che ha posto questioni ancora irrisolte, non avrebbe potuto essere più coerente con il punto di domanda iniziale, cuore pulsante del dibattito sociologico a cui abbiamo assistito: “Qualcosa è cambiato?”.

Forse, alla luce dello scambio di pareri (e a questo punto, è opportuno dirlo, di saperi) verrebbe da dire di sì, inevitabilmente. Per quante parole possano spendersi in merito alla questione, riteniamo che quelle del Presidente SISCC Guido Gili (Università del Molise), che ha chiuso i lavori del Convegno, siano le più esaustive:

Il Convegno è stato l’occasione per riflettere sui rapporti tra le conoscenze perché ormai è chiaro che i diversi saperi non possono bastare a se stessi, ma hanno bisogno di aprirsi, di connettersi, di mischiarsi tra di loro. C’è bisogno di competenze interdisciplinari e capaci di modificarsi e di adattarsi rapidamente al mondo che cambia. Non è solo una questione di contenuti, ma anche di metodi di insegnamento e di apprendimento. 

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Nuove sfide per la sociologia ma anche per la comunità scientifica tutta che non può non tenere conto dell’introduzione e dello sviluppo delle nuove tecnologie alla luce di un sapere, che come la società, è continuamente in divenire.

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