Cristiana Paternò, presidente del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), si è espressa in merito alla Settimana Internazionale della Critica nell’ambito della 79esima Mostra del Cinema di Venezia:
La Settimana Internazionale della Critica, giunta alla sua 37esima edizione, è frutto di un lavoro di squadra che ci rende particolarmente orgogliosi e che da sempre è il fiore all’ occhiello del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici – SNCCI.
Innanzitutto, la commissione di selezione con la delegata generale Beatrice Fiorentino, che viene affiancata da quest’anno da un nuovo gruppo composto da Enrico Azzano, Chiara Borroni, Ilaria Feole e Federico Pedroni. Come ogni anno la sfida che il SNCCI affida
loro è quella di comporre una mappa del cinema che verrà scegliendo sette opere prime da tutto il mondo, oltre alle due di apertura e chiusura e ai cortometraggi di SIC@SIC. La SIC non esisterebbe senza l’apporto di chi tecnicamente la realizza: Alessandro Gropplero, Suomi Sponton, Patrizia Piciacchia, l’ufficio stampa affidato a The Rumors e Gloria Zerbinati, e il prezioso apporto di Giuseppe Ghigi e Adriano De Grandis.
Da quest’anno abbiamo un nuovo logo che sottolinea la nostra filosofia: l’apertura e il dialogo costante tra autori, critici e spettatori. Mentre il nostro catalogo nasce con un’anima green, che privilegia, accanto alla versione stampata, quella scaricabile con un’attenzione speciale alla sostenibilità ambientale.
Nonostante la crisi, è stato molto forte e convinto il sostegno che abbiamo ricevuto dal Ministero della Cultura, dalla Biennale e dai nostri partner privati tanto da consentirci di avviare un progetto ambizioso che sognavamo da tempo: quello di una Casa della Critica, uno spazio di condivisione e di incontro nelle vicinanze del Palazzo del Casinò, sede delle nostre proiezioni al Lido.
Il nostro più sincero ringraziamento va dunque alla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e al direttore Generale Nicola Borrelli, oltre che alla Fondazione Biennale, ovvero al presidente Roberto Cicutto, al direttore generale Andrea Del Mercato, al direttore della Mostra Alberto Barbera.
Vogliamo anche citare i nostri partner privati: in primo luogo IWONDERFULL, main partner della SIC; quindi, gli official partner THE FILM CLUB e ARRI. Confermate le storiche partecipazioni dell’Hotel Saturnia per il Premio Serandrei intitolato al grande montatore e sceneggiatore italiano, quella del Circolo del Cinema di Verona, realtà cinefila fortemente impegnata per la difesa del cinema in sala sul territorio, del Nuovo Imaie, con cui condividiamo il gusto e la passione per la ricerca di nuovi talenti.
Un ringraziamento sentito va a Cinecittà, cultural partner e complice nella realizzazione della sezione SIC@SIC, ormai consolidata palestra del cortometraggio italiano, sezione competitiva che in questi anni ha contribuito a molte interessanti scoperte. SIC@SIC è sostenuta da Frame By Frame, Stadion Video, Fare Cinema Gubbio, Centro Nazionale del Cortometraggio, TSFM – Talents and Short Film Market.
Infine, i nostri technical partner Agnus Dei di Tiziana Rocca, Ca’ Bertaldo e Hollywood
Communication; come pure i fondamentali media partner Festival Scope, Fred Radio, The Hot Corn e Sentieri Selvaggi; e i partner istituzionali Regione del Veneto, la Provincia Autonoma di Trento, la Provincia Autonoma di Bolzano, la Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, Fice e Agis, grazie ai quali ogni anno, durante il decentramento, i film della SIC raggiungono gli spettatori del Triveneto.
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Beatrice Fiorentino delegata generale della 37esima Settimana Internazionale della Critica illustra alcuni punti
Un nuovo comitato di selezione, un nuovo gruppo dirigente ai vertici del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, nuovi partner che ci sostengono nel nostro viaggio. Nuova la sigla che introdurrà le proiezioni nei prossimi tre anni, nuova l’immagine, come anche il logo che ci rappresenta, oggi, nel presente, parte attiva in un discorso che interessa ciò che è dentro e fuori dallo schermo.
Ripartire da qui per scoprire nuove frontiere dell’immagine: il futuro del cinema. Non ciò che è stato, ma ciò che sarà. Perlustrare con curiosità le quasi 500 opere iscritte (tornando quindi a cifre pre-pandemiche) e farsi trovare pronti a riconoscere quello che sarà, o potrà essere, l’avvenire della settima arte. Ripartire dal futuro.
Una sfida non semplice. Perché i numeri parlano chiaro e riferiscono di una crisi importante, di un progressivo e drastico allontanamento del pubblico da quello che una volta è stato il tempio del cinema e della cinefilia.
Come reagire, allora? Cosa deve fare e che obiettivi deve porsi la Settimana della Critica per offrire risposte adeguate ai mille interrogativi che inevitabilmente sorgono in un simile scenario? La risposta, naturalmente, è sullo schermo. Ma soprattutto nelle relazioni che si creano tra le immagini sullo schermo e la realtà. Una realtà mutata e mutante, in evidente fase di ridefinizione.
Da un lato, una reazione d’istinto. Veniamo da due anni difficili. Due anni segnati dalla malattia, dalla paura, due anni di allontanamento, di isolamento, di forzata distanza. Due anni di buio. La nostra reazione e quella dei nove film che fanno parte del programma di quest’anno tendono nella direzione opposta. Cercano una (possibile) rinascita. Vanno verso la luce e il colore. Verso l’amicizia, l’amore, lo spazio aperto.
Verso il concetto di comunità. I personaggi che vi abitano sono sognatori, idealisti, uomini e donne in lotta per un futuro migliore, più equo, più giusto.
Dall’altro, una risposta più razionale, che tiene conto delle difficoltà oggettive di tutto il comparto industriale e dei preoccupanti dati che riguardano la fruizione del cinema in sala, quantomeno in Italia.
Pur senza abdicare al nostro ruolo di critici, senza rinunciare al piacere di ragionare sulle immagini, abbiamo sentito giusto e insopprimibile il desiderio di dare un forte segnale di fiducia e di incoraggiamento
all’industria cinematografica, dalla produzione alla distribuzione, assecondando una linea editoriale estremamente accessibile, non per questo meno interessante, pensata per un pubblico non solo di addetti ai lavori o per le frange critiche più radicali ed estreme.
Una Sic aperta, accogliente, per tutti. E orgogliosamente queer. Oltre il concetto di genere, oltre la binarietà maschile/femminile, pronta ad abbracciare nuovi concetti, più evoluti, di identità.
Insieme ai compagni di navigazione Enrico Azzano, Chiara Borroni, Ilaria Feole, Federico Pedroni, abbiamo accolto un suggerimento di Paul Vecchiali, che a sua volta invitava a guardare alle origini quando diceva: “Bisogna fare come i Lumière:
reinventare il cinema a ogni film”. Questo pensiero è stato un faro nella notte. Ci ha fatto da guida, talvolta forse inconsapevolmente, offrendoci lo spunto per provare a spostarci persino più in là. Alla ricerca di film che reinventano il cinema, alla ricerca di film che riscrivono la realtà.
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LA SELEZIONE DELLA 37. Settimana Internazionale della Critica
IN CONCORSO:
ANHELL69 di Theo Montoya
Colombia
BEATING SUN | TANT QUE LE SOLEIL FRAPPE di Philippe Petit
Francia
DOGBORN di Isabella Carbonell
Svezia
EISMAYER di David Wagner
Austria
HAVE YOU SEEN THIS WOMAN? | DA LI STE VIDELI OVU ŽENU? di Dušan Zorić e Matija Gluščević
Serbia
MARGINI di Niccolò Falsetti
Italia
SKIN DEEP di Alex Schaad
Germania
LA SELEZIONE DELLA 37. Settimana Internazionale della Critica
FUORI CONCORSO
FILM D’APERTURA THREE NIGHTS A WEEK | TROIS NUITS PAR SEMAINE di Florent Gouëlou
Francia
FILM DI CHIUSURA QUEENS | MALIKATES di Yasmine Benkiran
Marocco
PROIEZIONE SPECIALE (in collaborazione con la 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica)
BLOOD | O SANGUE di Pedro Costa
Portogallo