Il 2022 verrà ricordato come l’anno nel quale si è svolto il primo Giro d’Italia di Plogging. Ma cos’è il plogging ?
E’ un’attività sportiva, ideata dallo svedese Erik Ahlström, che unisce la corsa alla raccolta rifiuti. Durante questa attività si fa del bene a se stessi e all’ambiente.
Negli ultimi anni l’attenzione alle tematiche ambientali è sicuramente cresciuta e nelle persone si sta sempre più consolidando il concetto che la Terra ha bisogno del nostro aiuto. Anche in Italia son nati alcuni gruppi che praticano questo sport o semplici attività di raccolta rifiuti di gruppo in maniera totalmente volontaria. Alcuni di questi gruppi hanno incrociato i loro percorsa ad hanno incominciato a pensare di realizzare qualcosa mai organizzato prima: IL PRIMO GIRO D’ITALIA DI PLOGGING!
Plogging: il racconto di Anna Bonaveri
Anna Bonaveri, volontaria di Nonne Avventura e Bologna Ripuliamoci, ci racconta com’è nato tutto questo bellissimo evento e come si sta sviluppando.
“La voglia di fare qualcosa per l’ambiente è nata principalmente da Massimo Confalonieri di Corrocolguanto. Con Massimo ci siamo conosciuti attraverso i social non ricordo esattamente come. Avevamo creato un hashtag “tutti al verde” sul social Instagram. Una domenica al mese, chiunque correndo o camminando tra boschi, sentieri o parchi, poteva postare le raccolte di rifiuti abbandonati.
Attraverso “tutti al verde” ci siamo accorti che molti facevano la stessa cosa e che esistevano in tutta Italia gruppi organizzati. Tutto è nato da una riunione organizzata da Massimo con Amanda Staffoni che custodiva la sua montagna durante trekking o passeggiate, Vania Erby, ingegnere ambientale che aveva un bellissimo progetto “bambini che piantano alberi” e aveva appena pubblicato un bellissimo libro “L’unico mondo possibile. Dalla resilienza all’azione” e la sottoscritta Anna Bonaveri che da sempre raccoglieva rifiuti sui sentieri CAI delle colline bolognesi e sulle montagne dell’Appennino tosco-emiliano, amante della Natura interessata da sempre, anche per lavoro, alle tematiche di rispetto ambientale e risparmio energetico”.
Continua poi:
“Ci siamo chiesti, cosa potevamo fare per far conoscere il plogging…Perché non organizzare un tour d’Italia? Ed ecco che Massimo, da vero sportivo, ha subito coniato il nome del progetto: “Primo Giro d’Italia Plogging” e da grande grafico qual è si è impegnato tantissimo a realizzare tutte le grafiche e la comunicazione del Giro. I quattro moschettieri per l’ambiente insomma o i don Chisciotte non si sa, ma ben presto un esercito di persone meravigliose ed entusiaste si sarebbe aggregato al Giro, con il solo unico scopo di curare l’ambiente e con l’unica potente arma dell’amore e rispetto che si deve alla Natura e ai propri territori!!!
Questo è il Giro, non maniaci del pulito, ma amanti della natura. Ben presto attraverso altri gruppi abbiamo informato di questo progetto nascente tanti gruppi in tutta Italia ed ecco sono nate le 46 tappe del giro. I criteri per entrare a far parte del Giro erano semplicemente la voglia di partecipare, per far conoscere sui propri territori il Plogging e quindi avvicinare più persone possibile a questa attività sportiva che fa bene a se stessi e all’ambiente, inoltre lo scopo aggiuntivo del Giro era quello di far conoscere l’Italia, attraverso le immagini non solo di rifiuti, ma anche paesaggi e bellezze d’Italia. Altro scopo ambizioso è sensibilizzare al problema dell’abbandono dei rifiuti che, più o meno visibile, accomuna come problema l’Italia intera. Una scarsa o assente cultura ecologica fa male a tutti, come attivarsi e fare plogging fa bene a tutti e dà quell’esempio che forse può far pensare”!
Per conoscere la realtà del plogging e saperne di più sull’iniziativa, Anna ci dice ancora:
“Attraverso la pagina Facebook del “Giroditaliaplogging2022” si possono scoprire le date di tutte le tappe del Giro a cui appunto partecipano gruppi da tutta Italia, isole comprese con diverse sensibilità ecologiche…non solo rispetto ambientale ma anche informazione su come non diventare produttori di rifiuti e inquinatori seriali, le sfide sono molteplici: 1-non gettare o abbandonare i rifiuti, semplice (mozziconi di sigaretta compresi); 2-differenziare il più possibile, abbastanza semplice; 3-fare plogging, difficile.
Quasi impossibile non produrre rifiuti, ma possibile attraverso lo Sfuso, saponi e shampoo solidi, prediligendo nell’acquisto prodotti che non utilizzano plastica, ecc…seguire per questo le @noplasticgirls). La prima tappa si è svolta il 23 gennaio a Pordenone con il gruppo di Gabriele Peresson “ri puliAMO Pordenone”, ultima tappa si svolgerà il 27 novembre a Cagliari con la nostra Vania Erby. Speriamo con il Giro di risvegliare la coscienza ecologica delle persone attraverso l’esempio e soprattutto far conoscere il plogging e avvicinare le persone a questa attività, solo attivandoci possiamo invertire la rotta, raccogliere un rifiuto non è un atto di cui vergognarsi o sdegnoso, ma un atto d’amore. Ed ecco perché è nato lo slogan “Come è bello fare plogging da Trieste in giù“ anche se siamo partiti da Pordenone”!
Ti potrebbe interessare anche -> L’ Arena Eventi Reggio Emilia: un luogo unico e affascinante (futuranews.net)
Conclude infine:
“Possiamo dire senza possibilità di essere smentiti, che la maggior parte di chi ci segue o ha visto le tappe sui social o dal vivo, è rimasto perplesso o entusiasta e si è attivato anche in solitaria, perché il plogging si può fare ovunque, non solo attraverso attività organizzate! Per seguire il Giro d’Italia Plogging, ci si può iscrivere alla pagina dedicata su Facebook “giroitaliaplogging2022” o il relativo hashtag su Instagram: ci segue anche l’inventore di questa strana parola e di questo altrettanto strano sport, Erik Ahlström”!