Sono una band totalmente indipendente che con il singolo “Mi prendi per la gola” sta conquistandosi man mano la sua fetta di pubblico. Si chiamano i Foyerback e il loro nome proviene dalla storpiatura di Feuerbach, il filosofo tedesco esponente della sinistra hegeliana.
Il motivo di questa scelta è tutt’altro che scontato. Guido De Ambrosis lo ha spiegato per bene nella chiacchierata che abbiamo avuto il piacere di fare con lui. Il frontman dei Foyerback ci ha raccontato com’è nato il loro nuovo singolo e le novità in cantiere sulla loro musica, svelandoci i sogni più grandi del gruppo: l’intervista.
Cominciamo dal presente: il 25 marzo di quest’anno è uscito il vostro ultimo singolo “Mi prendi per la gola”, che ha totalizzato un ottimo numero di visualizzazioni. Raccontaci la genesi di questo brano e cosa volete trasmette.
“Il brano è nato dall’idea semplice e scontata forse dell’essere sinceri con se stessi e poi con gli altri, che è l’unico modo che si ha per raggiungere la felicità. Per arrivare a questo è importate mostrarsi per come si è. Quando invece ci nascondiamo mettendoci una maschera, ci troviamo da soli o, peggio, male accompagnati”.
E lo fate con leggerezza.
“Sì, sia dal punto di vista musicale che di melodia. Pensiamo sia il modo migliore per arrivare alle persone anche se la tematica è più impegnativa”.
Andando invece indietro nel tempo al 2012 c’è “In giro per l’Italia”, che è davvero un inno spensierato all’italianità, quasi una dichiarazione d’amore al nostro Paese. Al giorno d’oggi in cui si sente sempre più spesso che molti, giovani e non, emigrano all’estero, quanto è importante, al contrario, restare qui?
“Ci è venuta questa idea e abbiamo provato a coinvolgere le persone che incontravamo in giro per la Penisola. L’Italia è un Paese con delle potenzialità incredibili e vale la pena di restare e lottare. Posso però capire chi decide di andarsene. Ma la nostra Nazione è carica di tanta cultura che va difesa anche se purtroppo c’è ancora tanto da lavorare”.
Colpisce molto la storia della nascita del vostro nome Foyerback. Come andò nel dettaglio con quel professore che ti chiese di parlare di Feuerbach?
“La situazione è stata imbarazzante per me. Feuerbach è un filosofo che io non conoscevo all’epoca. Quando ero al liceo il professore mi ha interrogato e mi ha chiesto chi fosse. Io ho azzardato dicendo che era un gruppo musicale. Un paio di anni dopo abbiamo formata la band. Al chitarrista (che prima ha militato nel gruppo) che era il mio compagno di banco all’epoca venne questa idea di chiamarci come il filosofo. Mi chiese come l’avrei scritto, io glielo dissi ed è venuto fuori il nome”.
Il tuo professor poi l’ha saputo?
“Sì e mi prende ancora in giro quando mi incontra per strada. È una persona molto ironica e stava al gioco perciò mi sono permesso di fare il furbetto”.
Guido De Ambrosis dei Foyerback svela quando uscirà il loro prossimo album
Quando esce il prossimo album dei Foyerback “Né arte né parte”?
“Dovevamo far uscire a giugno un terzo singolo ma in realtà abbiamo deciso di aspettare per goderci il momento di successo di ‘Mi prendi per la gola’. Quindi ritardiamo l’uscita di questo singolo di un paio di mesi ed entro la fine dell’anno uscirà l’album”.
Da cosa nasce invece il primo singolo “Bianco o nero” dell’album di prossima uscita?
“Tutto l’album doveva uscire un paio di anni fa e quindi ‘Bianco o nero’ è già stato lanciato qualche tempo fa ma poi abbiamo bloccato tutti i lavori soprattutto a causa del Covid e così l’abbiamo riproposto con il sound che stiamo dando all’album. Tratta di come tutto scorra nella rete e di come siamo catturati dal web. Per qualsiasi cosa ci sono le app e siamo sempre connessi”.
C’è una canzone dei Foyerback a cui sei più legato e perché?
“‘Emj lo sa’. È una canzone del nostro primo album. Per me è molto importante. È stato un brano che ci ha tenuto vicini seppur lontani in tempo di Covid. Abbiamo realizzato infatti un video homemade con tutti gli amici che ci hanno inviato uno spezzone di clip in cui cantavano la nostra canzone”.
Chi scrive le canzoni?
“Porto io la bozza dell’idea in sala prove. Poi alla fine ognuno fa la sua parte e acquista tutto un altro stile. Serve la mano da parte di tutti”.
Da cosa nasce la composizione di un brano?
“Da un detto o una frase fatta o un riff che ti rimane in testa. Da lì parte e poi va sviluppato”.
Qual è il sogno più grande dei Foyerback?
“Sicuramente andare a Sanremo è un sogno irrealizzabile perché hanno abbassato l’età per i giovani. Ma, mai dire mai, magari ci fanno entrare da big direttamente. Sarebbe bello invece aprire un concerto di un artista già affermato anche se le soddisfazioni sono già tante come i passaggi in radio e le tante interviste”.