Napoli, 8 febbraio 2023.
Alle ore 18.00 Casa Ascione, antica famiglia di Maestri del Corallo di Torre del Greco, le cui origini affondano nell’era borbonica di Ferdinando II (1810-1859), ospita la conferenza, presieduta e moderata dal dott. Francesco Carignani, Presidente di Fucina Umanistica Digitale, dal titolo “La Galleria Umberto I e la belle époque napoletana” per fornire uno spaccato della florida Napoli tra la fine dell’Ottocento e il primo quindicennio del Novecento.
La Napoli che vede come centro culturale, artistico e politico, quel grandioso monumento che è la Galleria Umberto I, intitolata al Re d’Italia Umberto I di Savoia (1978-1900), è una città che niente ha da invidiare ai salotti di Parigi, che proprio negli anni oggetto di discussione dell’incontro, vive il pieno della floridezza concessa dall’industralizzazione.
Sono intervenuti nella conferenza il prof. Francesco Barbagallo, professore di Storia Contemporanea presso l’Università di Napoli “Federico II”; il prof. Fabio Mangone, professore ordinario di Storia dell’Architettura presso l’Università di Napoli “Federico II”; la prof.ssa Isabella Valente, docente di storia dell’arte contemporanea.
Dopo i saluti del dott. Francesco Carignani, la parola è passata in prima battuta al prof. Francesco Barbagallo, che ha descritto la Napoli post-unitaria come una fervente fucina in campo sia commerciale sia culturale: il cinematografo dei fratelli Lumiére, i caffé letterari (primo fra tutti il Gambrinus), i magazzini Mele, eccellenza di respiro internazionale a Napoli nel settore dell’abbigliamento.
Nella presentazione passata alla prof.ssa Isabella Valente, il focus si è spostato sulla fervente attività artistica della Napoli charmant: le immagini inedite e dettagliate della decorazione scultorea della Galleria hanno lasciato il pubblico estasiato e senza parole, tanto per l’arte tecnicamente ineccepibile delle mani che vi hanno lavorato, quanto per il poco (talvolta nullo) spazio dedicato agli autori nelle pagine della storia dell’arte contemporanea del territorio.
Ha concluso l’incontro il prof. Fabio Mangone, al quale è stato dedicato lo spazio per parlare della nascita e della funzione della Galleria Umberto I fino ai giorni nostri, evidenziando aspetti positivi e criticità e lanciando dibattito su uno dei temi più attuali e accesi in merito allo storico monumento civico e nazionale: la delimitazione attraverso l’installazione di cancelli che ne decretino la chiusura da un certo orario. La posizione del professore e architetto è in netta disapprovazione: la Galleria, quale monumento pubblico (e solo in minima parte privato) deve essere lasciata libera, ma ne va garantito il decoro.
Come detto, però, sia in merito alla questione pubblico/privato sia in merito alla conservazione del sito, il dibattito è ancora acceso.
La “belle époque napoletana” nel sontuoso museo di Casa Ascione
Se il tema è la Napoli della Belle époque e se il fulcro è proprio quel monumento civico e nazionale che è la Galleria Umberto I, allora nessuna cornice sarebbe stata più appropriata della casa-museo di Giancarlo Ascione, che abbiamo avuto il piacere di conoscere personalmente.
Giancarlo ci ha letteralmente aperto le porte della sua casa, nell’Angiporto della Galleria Umberto I in piazzetta Matilde Serao, che ospita il Museo e lo showroom dei coralli di Casa Ascione, il cui capostipite, Giovanni Ascione (1834-1908) decise di avviare, nel 1855, la produzione a Torre del Greco.
Un’idea semplice e raffinata: trasformare il corallo grezzo in prodotto finito, perseguendo le linee di marcata ispirazione neoclassica. Dal 1855 il marchio Ascione si distingue per il sofisticato rigore con il quale interpreta le tendenze del gusto e della moda, nei settori dell’oreficeria e gioielleria.
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L’incontro con l’accesissimo dibattito è divenuto, così, il pretesto per entrare in un “tempio napoletano” del corallo e conoscere una delle pagine più affascinanti della storia dell’oreficeria e dell’alta gioielleria napoletana, del cui marchio, ancora oggi, possiamo riconoscerne il valore imprenditoriale ed artistico.