Dopo una gloriosa e più che soddisfacente stagione in Serie B, in vetta al campionato e secondo solo al Parma, il Como si appresta a entrare in Serie A dopo 21 anni di cadetteria.
Un risultato auspicabile ma probabilmente inatteso dallo stesso Club, stando ad alcuni indizi che tradiscono un adeguamento in corsa nell’approccio alla massima divisione, tanto sul piano infrastrutturale con lo stadio Senigallia pronto ad accogliere la propria tifoseria solo a partire dalla 4^ giornata di campionato quanto su quello tattico con la faraonica campagna acquisti che, a meno di un mese dall’avvio della finestra di mercato estiva, vede già una serie di nomi importanti a disposizione di mister Cesc Fabregas.
Calciomercato Como: i 9 acquisti del club lariano
Sono nove gli acquisti finora. Ultimo ma non ultimo è il centrocampista tedesco Yannik Engelhardt, classe 2001 proveniente dal Fortuna Dusseldorf, club militante in seconda divisione del campionato tedesco e che, a scapito della giovane età, vanta una carriera professionistica in ascesa prima con il Werder Bremen (Regionalliga) e poi con l’SC Freiburg II (3 Liga), nonché con le nazionali U18, U19 e U20.
Prima di lui, i recenti 8 acquisti del club lariano sono stati Belotti, Dossena, Reina, Moreno, Ali Jasim, Mazzitelli, Audero e Varane. Scelte variegate, profili giovani che si affiancano ad altri di maggiore esperienza, ma tutti accomunati dal fatto di avere alla spalle una consolidata esperienza nelle rispettive categorie e campionati di provenienza. Ulteriore denominatore comune sembra essere la posizione contrattuale.
Quasi tutti sono calciatori svincolati, quindi liberi da clausole che abbiano potuto appesantire ulteriormente le finanze comasche in fase di trattativa, così da permettere al Club di puntare quasi unicamente su stipendi e bonus. Una strategia lungimirante o azzardata?
Dal canto loro i giocatori, scegliendo di approdare in una squadra neopromossa medio-piccola, dimostrano di guardare al Como come a un astro nascente della Serie A, un interessante trampolino di lancio o di rilancio supportato da una solida proprietà, una delle più ricche al mondo, e da un progetto guidato da un tecnico di esperienza internazionale come Fabregas.
Una scommessa chiamata Como
Insomma un “do ut des” di tutto rispetto che, se convalidato dai risultati, dimostrerà di essere figlia di una filosofia vincente, a discapito delle malelingue delle tifoserie avversarie lombarde e non. È solo questione di tempo e di punti, naturalmente. Saranno questi gli aspetti che decreteranno se la proprietà faraonica dei fratelli Hartono è salita su un carro vincente o se l’ambizione l’avrà portata a una fallimentare debacle.
Ciò che è certo oggi è che il Como è, all’interno del panorama calcistico italiano, una delle società in ascesa più sane, con investimenti importanti e con un progetto visionario, tutti fattori che non possono fare altro che bene al campionato nostrano. Agli addetti ai lavori, nel frattempo, non resta altro che continuare a seguire le future mosse della scoppiettante e dinamica campagna acquisti biancoblu, i cui riflettori sembrano essere puntati, da ultime
indiscrezioni, su campioni del calibro di Arthur Melo, Faroni e Bonaventura.
Foto in evidenza da Instagram @comofootball