Il referendum approva le modifiche alla costituzione
Ieri si sono concluse le votazioni per il referendum costituzionale per confermare il taglio dei parlamentari e le elezioni regionali in sei regioni italiane. La storica giornata ha visto il sì vincere con il 69,5% delle preferenze. Questo significa che il numero dei deputati passa da 630 a 400 e quello dei senatori da 315 a 200. Il parlamento attuale, in ogni caso, non subisce modifiche: la nuova legge sarà applicata dalle prossime elezioni.
LEGGI ANCHE-> M5S e i particolari testimonial per il Referendum
Tre regioni al centrosinistra e tre al centrodestra: i risultati delle elezioni regionali
In Toscana il candidato del Partito Democratico Eugenio Giani ha conquistato il 48% dei voti, battendo la leghista Susanna Ceccardi, la quale ha comunque ottenuto un buon risultato (40% dei voti)i. Il centrosinistra vince anche in Puglia, dove Michele Emiliano viene riconfermato governatore della regione con il 46,8% dei voti, pur non avendo il sostegno di Italia Viva e del Movimento 5 Stelle. Il candidato unitario del centrodestra Raffaele Fitto è stato sconfitto con un ampio margine, raccogliendo il 38,8% delle preferenze. Riconfermati anche il governatore dem Vincenzo De Luca in Campania e il leghista Luca Zaia in Veneto, che hanno ottenuto rispettivamente il 69,9% e il 76,7% dei voti, risultati plebiscitari. In Liguria è stato confermato con il 56% dei voti il candidato leghista della coalizione di centrodestra Giovanni Toti. Al 38,9% si ferma Ferruccio Sansa, appoggiato da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. L’unica regione a cambiare colore sono le Marche, dove il candidato di Fratelli d’Italia sostenuto dal centrodestra Francesco Acquaroli ha vinto con quasi il 50% dei voti. Fermo al 37% il candidato dem Maurizio Mangialardi e all’8,6% Gian Mario Mercorelli del Movimento 5 Stelle.
LEGGI ANCHE-> L’Antimafia trova 13 impresentabili in Campania, Puglia e Valle d’Aosta
