Continua il mistero sulla dj Viviana Parisi e il piccolo figlio Gioele. A 15 giorni dall’incidente, il terribile dubbio della famiglia: “Sicuri che sia davvero lei?”
Il 3 agosto è stato il giorno dell’incidente stradale che ha coinvolto Viviana Parisi e il figlio Gioele Mondello, scomparso misteriosamente. Dopo più di due settimane di indagini e ricerche, non si è ancora venuti a capo della sorte del bambino, e le piste seguite sono varie. Tanto che ai genitori – ieri a colloquio col procuratore Angelo Cavallo, che si sta occupando del caso – è venuto anche il dubbio che il corpo morto ritrovato sia davvero quello della figlia Viviana.
A seguito di una tale grande perplessità, essi avrebbero chiesto di poter vedere il cadavere, per potersi esprimere sulla sua identità. La risposta di Cavallo è stata però negativa: ai genitori non è neanche permesso visionare fotografie della salma. In ogni caso il pm ha confermato come non ci siano dubbi che il corpo ritrovato sia quello della Parisi. All’incontro era presente anche l’avvocato di Daniele Mondello, marito della vittima, il quale ha riferito al Giornale di Sicilia che nonostante l’impossibilità di esaminare le fotografie, ai genitori è comunque permessa l’opzione di “fare delle ricerche autonomamente“.

I misteri sul corpo di Viviana

Insomma, sarebbe da escludere l’ipotesi che anche la dj sia in realtà sparita come Gioele. Purtroppo questa è una delle poche certezze riguardanti il corpo ritrovato l’8 agosto a poche centinaia di metri dal luogo del tragico impatto. Sono altri, piuttosto, i misteri che riguardano la salma, come l’inquietante assenza di una calza e un buco in una caviglia. Proprio il buco resta un elemento a favore della pista che ipotizzerebbe un’aggressione da parte di animali selvatici (i maiali neri tipici della zona, o anche volpi) o dei cani di un agricoltore locale.
Intanto, nella speranza di rintracciare altre preziose testimonianze, la Procura di Patti sta facendo eseguire “delle analisi dei tabulati delle celle telefoniche di Caronia e delle zone limitrofe per individuare le persone presenti sul posto il 3 agosto, per capire chi fosse lì in quel momento”.