La morte del piccolo Gioele: resti compromessi dai morsi di animali selvatici, autopsia difficile: smentite tracce di trauma cranico che avevano fatto avanzare l’ipotesi del decesso in seguito all’incidente
L’autopsia effettuata sui resti del piccolo Gioele è durata tre ore, il team di medici legali, esperti forensi ed entomologi ha valutato con cura tutti particolari che potrebbero essere d’aiuto a capire in che circostanze sia avvenuto il decesso. In seguito alla notizia di ieri secondo la quale sarebbero state trovate prove quasi certe che Gioele fosse morto in auto dopo l’incidente, gli esperti che stanno esaminando il caso ci hanno tenuto a sottolineare la non esattezza della voce che era circolata, infatti come ha spiegato anche Daniela Sapienza, medico legale della procura, per il momento le analisi si sono concentrate sui resti ossei inevitabilmente compromessi perchè “martoriati” dai morsi degli animali selvatici quindi molto difficili da valutare in poco tempo, bisognerà aggiungere anche l’esame approfondito dei numerosi insetti che sono stati trovati sul cadavere prima di rendere possibile un quadro completo.
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I risultati dell’autopsia di Gioele
Subito dopo l’autopsia di ieri si era parlato di lesioni sul cranio compatibili con urto, probabilmente avvenuto a causa del tamponamento in galleria, inoltre dopo una seconda attenta ispezione dell’auto di Viviana Parisi sembrerebbe siano state trovate tracce ematiche, che erano sfuggite alla prima ispezione, questo farebbe presupporre l’ipotesi che Viviana sia scappata per uccidersi nei boschi perchè si sentiva in colpa per la morte del figlio, ma anche questo ultimo particolare resta controverso vista la testimonianza della famiglia che si era fermata subito dopo l’incidente e che ha confermato di aver visto Viviana Parisi correre in preda al panico con Gioele tra le braccia, e di aver detto che il bambino aveva gli occhi aperti e non mostrava segni di lesioni.
La famiglia di Viviana tramite l’avvocato ha contribuito a smentire la scoperta di tracce di “infringimento osseo” sul cranio del piccolo Gioele, specificando che se fosse stato vero questo dato avrebbe sicuramente rappresentato un punto di svolta per le indagini. A conferma anche i medici legali che hanno effettuato la prima autopsia di ieri, nel dire che su questo aspetto ancora non si può dire nulla. Al momento infatti mancano ancora molti esami compresi quelli sui sassolini rinvenuti sul corpo del bimbo che potrebbero far risalire al luogo della morte, inoltre le condizioni delle ossa del piccolo, compromesse dallo scempio compiuto da animali, probabilmente avvenuto “post mortem”, renderebbero la risoluzione del caso ancora più complicata. Serviranno ulteriori esami uniti alle altre ricerche che stanno continuando in queste ore, per tentare di rinvenire gli altri resti di Gioele che potrebbero trovarsi ancora tra le campagne di Caronia, prima di avere certezze su modalità e luogo della morte del piccolo.
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