Emergono nuovi elementi dalle analisi effettuate sui dispositivi elettronici utilizzati da Viviana Parisi
Il caso di Viviana Parisi presenta nuovi elementi importanti. Messaggistica Facebook, Whatsapp e Instagram, cronologia delle ricerche internet: sono tutti i dati estratti dal cellulare di Viviana Parisi, congelati e analizzati. Domani si effettuerà in procura un primo confronto su ciò che è emerso dall’esame informatico. “Quanto è stato ricavato sarà utile a imprimere una direzione alle indagini sulla morte di Viviana Parisi e il piccolo Gioele”, dice a Fanpage.it, l’ingegnere Roberto Consalvi, il perito incaricato della perizia che ha avuto l’incarico di estrarre il materiale. “Il lavoro – chiarisce – è solo all’inizio: domani chiederò l’incarico per un supplemento d’indagine per acquisire altri elementi. Ciò che abbiamo non è sufficiente”. Il perito precisa, infatti, che non si hanno ancora tutti gli elementi utili per una valutazione completa.
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L’autopsia psicologica di Massimo Picozzi
I dati ricavati dall’analisi, quali messaggi, ricerche anche le foto e i video ottenuti passeranno direttamente al vaglio dello psichiatra e criminologo Massimo Picozzi, perito incaricato dalla procura di Patti per l’autopsia psicologica della dj. Il fine è quello di fotografare lo stato mentale ed emotivo della donna nei giorni che hanno preceduto il 3 agosto, per comprendere le condizioni psicologiche di Viviana quando questa tragedia ha avuto inizio, quando è salita sull’auto con il figlio Gioele verso una meta sconosciuta, dopo aver detto al marito che sarebbe andata al centro commerciale di Milazzo. “Il primo punto da chiarire è proprio questo, capire a che scopo la signora abbia mentito per allontanarsi da casa e dove fosse diretta. Il secondo è stabilire cosa è successo da Sant’Agata di Militello e perché si trovasse sulla autostrada verso Palermo”.
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