Giovedì scorso si è concluso un tour che contava dieci serate di rock. “Aspetto da tre anni per suonare questa canzone davanti a voi”, Vasco Rossi apre così il suo concerto a Torino. Questa ultima tappa è stata solo l’ennesimo sold out, che in totale ha visto 700 mila spettatori da tutta Italia nelle dieci tappe.
Lo stadio è un tappeto di gente di ogni età, dai più piccoli ai più adulti, infatti tra i 40 mila spettatori vi erano anche molte famiglie, tutti riuniti dalla musica: uno spettacolo sensazionale.
Il concerto si apre sulle note di XI comandamento, singolo del disco “Fantapolitica apocalittica”, che ragiona su cosa potremmo aspettarci dal futuro e su quello che potrebbe accadere nella nostra società, un mondo in cui conviene arrendersi e capire che con l’ignoranza non si può discutere.
Vasco, ma non solo lui, hanno sempre avuto questa capacità incredibile e disarmante di scrivere pezzi che a distanza di 10 anni sono attualissimi, e descrivono perfettamente la società che ci circonda. Un maestro che non ha mai nascosto i propri ideali, ma che si è fatto portavoce dell’amore che ognuno di noi dovrebbe provare per l’altro e proprio in questo pezzo esorta ad abbandonare l’odio.
“Siete uno spettacolo – urla il Blasco –. Torino è una delle prime città che mi ha adottato, non so perché, ma si vede che qui a Torino siete particolarmente strani eh” con queste parole ha descritto i suoi innumerevoli fan che hanno completamente ricoperto il prato e le tribune dello Stadio Olimpico, ringraziandoli, perché molti di loro hanno aspettato l’apertura dei cancelli per ore sotto il sole.
Vasco Rossi e Don Ciotti a Torino
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Vasco Rossi ha condiviso con Don Luigi Ciotti un pranzo ad Avigliana (località limitrofa al capoluogo piemontese), e a seguito il Don è stato ospite del rocker, che lo ha invitato a salire sul palco per spendere due parole su quanto sta succedendo nel mondo.
Don Luigi Ciotti, attivista noto per la lotta che con grande passione e impegno porta avanti contro le criminalità organizzata con l’associazione Libera. Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. L’obiettivo di Don Ciotti e di Libera è quello di alimentare il cambiamento etico, sociale e culturale necessario per spezzare alla radice i fenomeni mafiosi e ogni forma d’ingiustizia, illegalità e malaffare.
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Sul palco del Blasco, Ciotti ha invitato a contrastare il mercato delle armi, favorendo la pace, in riferimento alla guerra che vede protagonista il popolo ucraino, ma non solo. Un’esortazione che sicuramente avrà risuonato nella testa di molti fan di Vasco, sperando forse che questi contesti di convivialità, come i concerti, possano comunque riservare un piccolo spazio all’analisi critica e alla riflessione.
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Il concerto si è concluso con Albachiara e al risuonare delle prime note tutte le torce dei telefoni si sono accese e le voci dei 40mila spettatori si sono unite un’ultima volta nel canto di uno dei pezzi miliari del grande rocker Vasco Rossi.