Decisione storica, quella di risarcire con 27 milioni di dollari la famiglia di Floyd. Non solo per la somma pattuita, la più grande mai risarcita per casi di cattiva condotta della polizia, ma anche per il forte impatto sulle riforme della polizia e della giustizia sociale
MINNEAPOLIS, USA- Risarcita la famiglia di George Floyd, l’afroamericano ucciso un anno fa da un poliziotto bianco, per un totale di 27 milioni di dollari. Una cifra molto alta, ma sicuramente doverosa da parte della città di Minneapolis per via dell’influenza che l’accaduto ha avuto in tutto il paese. Difatti, proprio la morte di Floyd ha riversato nelle strade statunitensi tra i 15 e i 26 milioni di cittadini, per chiedere giustizia contro la brutalità della polizia. George Floyd è infatti divenuto un simbolo per la lotta contro l’abuso di potere da parte delle forze dell’ordine, un problema che esiste da anni nella superpotenza.
Di questi 27 milioni di dollari, 500 mila sono destinati alla comunità nella quale Floyd ha visto la sua morte. Nella speranza che si possa iniziare a prendere sempre più coscienza riguardo al famoso motto “Black lives matter”, che possa divenire ben più di uno slogan.
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Il poliziotto che ha ucciso George Floyd sotto processo penale
L’accordo di Minneapolis potrebbe influenzare il processo penale legato a Derek Chauvin, il poliziotto che ha ucciso George Floyd soffocandolo con un ginocchio per un totale di 8 minuti e 46 secondi. Chauvin è infatti accusato di tre reati legati all’accusa di omicidio, che potrebbero portarlo a scontare fino a 40 anni di carcere.
Alcuni esperti legali credono che il risarcimento di 27 milioni alla famiglia Floyd possa in qualche modo peggiorare la posizione di Chauvin, e si crede che la difesa potrebbe chiedere l’annullamento del processo, previsto il 29 marzo.
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