“Underwater” è una creazione composta nel 2020, durante i mesi complicati del lockdown dal pianista e genio musicale Ludovico Einaudi: “Quando il mondo fuori era fermo e silenzioso, mi sono immerso in uno spazio libero e senza confini”.
Classe 1955 originario di Torino, attivo dagli anni 80, nasce prima come jazzista per poi diventare uno dei protagonisti indiscussi della musica moderna classica, contemporanea e minimalista.
L’opera “Underwater” viene scritta di getto, senza alcuna architettura armonica prestabilita che genera una dimensione fluida e quasi parallela a quella reale, un progetto solista, uscito dopo un anno molto impegnativo lo stesso autore.
Ludovico Einaudi decide di dare forma a canzoni brevi, concise prive di costruzioni compositive, 12 tracce in cui è solamente la pura interpretazione a donare all’ascoltatore la melodia pianistica, così delicata, soave, leggera e quasi trasparente.
“Underwater” è un viaggio introspettivo: Ludovico Einaudi e le sue giornate vissute nell’essenziale della pandemia
“Underwater” è un album per solo pianoforte che il musicista piemontese presenta dopo 20 anni dallo straordinario capolavoro “I Giorni“, la timbrica e l’acustica sono estremamente curate. Il titolo significa letteralmente sott’acqua e non è una banale coincidenza.
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L’artista l’ha concepito infatti mentre tutto il mondo in lockdown si è meravigliato del risveglio totale della natura, della comparsa dei delfini a Venezia, dei conigli saltellare per il Parco Sempione di Milano, dei cerbiatti correre per il Parco di Appia Antica a Roma.
Sono brani scritti senza pensare, facendo scorrere le mani sulla tastiera e vibrare i martelletti del suo strumento preferito, canzoni elaborate senza parole, ideate per il bisogno di ritrovare quell’equilibrio perduto a causa del Coronavirus.
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La tracklist di “Underwater” comprende la dolcissima “Luminous“, lo stupore di “Rolling Like a Ball“, la quiete di “Indian Yellow“, l’ottimismo di “Almost June” e il trasporto di “Flora“. La seconda parte comprende tracce più melanconiche e introspettive come “Swordfish” e “Wind Song“, fino alla fragile “Nobody Knows“.
“Underwater” è a tutti gli effetti un progetto adatto ai vari mood: dal personale interpretativo all’enfatico emozionale, dal singolare viaggio silenzioso all’osservazione totale di ciò che è al di fuori di noi, un capolavoro che riconferma il musicista come uno dei più grandi talenti italiani della musica contemporanea.