La violenza non ha distinzioni di sesso, razza o religione. Tuttavia, agli esponenti della Destra, Salvini e Meloni, non sembra ancora chiaro. L’episodio avvenuto di recente a Milano lo conferma
“Egiziano, 30 anni, permesso di soggiorno e recidivo“.
Ecco la fotografia perfetta da consegnare in pasto all’italiano medio, e non solo.
Un fatto molto grave quello avvenuto nella giornata di ieri, 12 agosto, e che tuttavia esula da qualsiasi tipo di connotazione razziale: un uomo di 30 anni, di origine egiziana, e con precedenti per rapina, ha preso in ostaggio un agente all’interno del Duomo di Milano; minacciandolo con un coltello, lo ha obbligato ad inginocchiarsi. Secondo quanto riportato dalla Questura, l’uomo sarebbe stato dissuaso ed in seguito circondato dagli altri agenti.
“Non c’è nessuno spiraglio che ci possa portare a parlare di terrorismo” conferma il pm Alberto Nobili. L’uomo, tra l’altro, è in possesso di un permesso di soggiorno di lunga durata, rilasciato nel 2016 dalla Questura di Savona.
Un avvenimento riprovevole e sicuramente degno di biasimo. Tuttavia, nulla di diverso rispetto a ciò che è accaduto a Marsala, nella notte tra il 9 e il 10 agosto: la vittima, in tale circostanza, è un extracomunitario che è stato pestato a sangue da un gruppo di bulli, poiché, a detta dei presenti, quest’ultimi ritenevano che lui “non rispettasse gli italiani“.
Ma si sa che, per la stragrande maggioranza dei cittadini italiani – e, non a caso, soprattutto per i sostenitori della Destra -, i due episodi non sono affatto sullo stesso piano.
Specialmente se politici quali Matteo Salvini e Giorgia Meloni rincarano la dose, cavalcano l’onda “anti-immigrati”.
Salvini e Meloni fomentano il razzismo e la xenofobia
“Questa Lega è una vergogna” cantava Pino Daniele circa 30 anni fa. E in tutto questo tempo, la situazione non pare aver subito alcun miglioramento.
Il segretario della Lega Matteo Salvini, infatti, non tarda ad esprimersi sulla vicenda attraverso Twitter, descrivendo l’increscioso episodio ed etichettandolo come “inquietante“. Il paradosso è che, di fronte a tanti altri reati che ogni giorno sconvolgono l’opinione pubblica, con italiani come protagonisti, il politico non si scomodi mai.
Soltanto il diverso, a quanto sembra, va esposto ad un “pubblico massacro“, nel caso in cui questi commetta azioni ingiuste.
Con ciò, non si intende affatto fornire delle attenuanti o sminuire in qualche misura il gesto.
Si tratta, più che altro, di non adottare “due pesi e due misure”. Va trasmesso il messaggio che la violenza è sempre un atto deplorevole, a prescindere da chi la esercita.
A Salvini si accoda anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, la quale, sempre tramite tweet, ribadisce quanto già abbondantemente espresso senza alcun freno. In particolare, la deputata insiste sulla necessità di abolire qualsiasi tipo di tolleranza per “chi viene in Italia a delinquere“. Come se un italiano non fosse in grado, al pari di un individuo di qualunque altra nazionalità, di compiere azioni spregevoli.
Il fatto di Milano, oltre ad evidenziare quanto la violenza sia da aborrire e da combattere, dato che la società italiana viene classificata come “civile e civilizzata”, mette in luce anche le situazioni di fronte alle quali questa “civilizzazione” si arena. Uno Stato che si reputa progressista ed aperto all’evoluzione, infatti, non dovrebbe mai incorrere in simili contraddizioni: ogni episodio ingiusto va punito e condannato, ma questo non deve mai tirare in ballo questioni di razza e di nazionalità.