Tutto va in direzione tribunale. Paul Pogba non ha ancora commentato quanto successo negli ultimi giorni. In suo sostegno la società bianconera che ha dichiarato apertamente il proprio supporto al calciatore francese.
Ma ripercorriamo insieme la vicenda sin dal principio: lunedì 11 settembre al calciatore è stata notificata la positività al testosterone, da parte della Procura Nazionale Antidoping. Il controllo era stato eseguito al termine della partita contro l’Udinese partita che il francese per altro non ha giocato. È subito arrivata la sospensione in via cautelare dal Tribunale Antidoping.
Dopo questo esito Paul Pogba ha diritto di chiedere le controanalisi, sul secondo campione prelevato durante il controllo e per averne i risultati bisognerà attendere un’altra settimana.
La positività al test antidoping, secondo quanto dichiarato dall’ANSA, sarebbe dovuta a un integratore assunto negli Usa sotto consiglio di uno specialista al quale il calciatore francese si era affidato per cercare di superare e recuperare dai vari problemi fisici che lo hanno fermato in questi anni. L’integratore sarebbe infatti legale negli Stati Uniti, ma illegale in Europa.
Tutto da confermare, nel frattempo Paul è sparito dai social e il suo agente Rafaela Pimenta ha detto: “Siamo in attesa delle controanalisi, senza l’esito di quelle non si può avere una opinione definitiva: l’unica certezza che ho è che Pogba non ha mai voluto infrangere le regole”.
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La posizione della Juventus su Pogba
A causa della sospensione il calciatore francese non può allenarsi con la squadra, ecco perché l’assenza alla Continassa per l’allenamento di ieri.
Nel frattempo, la società bianconera ha rilasciato un comunicato stampa nel quale si legge:
“Juventus Football Club comunica che in data odierna il calciatore Paul Labile Pogba ha ricevuto, da parte del Tribunale Nazionale Antidoping, il provvedimento di sospensione cautelare a seguito dell’esito avverso alle analisi effettuate in data 20 agosto 2023.
La Società si riserva di valutare i prossimi passaggi procedurali.”
Gli scenari sono svariati e la Juventus deve chiaramente mettersi in moto per affrontare l’ipotesi peggiore, ovvero quella che i risultati delle controanalisi siano positivi e dunque si andrebbe incontro alla squalifica per il giocatore francese Paul Pogba.
Nella nota sul sito della società si legge chiaramente che si stanno valutando i prossimi passi da fare e al momento l’ipotesi più quotata è quella del divorzio tra il club e Pogba. Nel 2.0 bianconero è andato tutto male di Paul, tra le varie ricadute a livello fisico, gli impedimenti dettati da motivi disciplinari e adesso ultima ma non meno importante questa vicissitudine.
In caso di squalifica, che ammonterebbe a 2 anni, o 4 nel caso si provasse l’intenzionalità, la Juventus risparmierebbe circa 30 milioni nei prossimi 3 anni, poiché vi sarebbe la rescissione del contratto.
Un risparmio mica male vista la disponibilità molto incerta di Pogba. In questo avvio di campionato ha infatti giocato 24 minuti contro il Bologna e 28 minuti contro l’Empoli, panchina invece per la prima di Serie A contro l’Udinese.
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Per quanto riguarda invece la stagione 22/23 solo 161 minuti in campo, insomma inutile sottolineare il ritorno da incubo per il calciatore francese che, in una vecchia intervista ad Al Jazeera aveva dichiarato: “Ho pensato di non giocare più. […] a volte pensavo di non voler più giocare a calcio”
Foto in evidenza Instagram @paulpogba
