Tik Tok: “fingersi” sopravvissuti alla Shoah è la nuova challenge choc

tik tok holocaust challenge

La nuova moda che vede i giovani “fingersi sopravvissuti” ai campi di concentramenti sul social Tik Tok è allarmante 

I video durano all’incirca 15 secondi. I protagonisti hanno abiti che richiamano le vecchie uniformi fatte indossare agli ebrei nei lager nazisti, si truccano per sembrare sporchi di terra, “simulano” la sofferenza. Giocano a fare gli ebrei nei campi di concentramento e raccontano l’esperienza della deportazione come se l’avessero vissuta sulla propria pelle. Si tratta delle nuova ”Holocaust challange” sbarcata su Tik Tok, il social dei giovanissimi che vanta migliaia di muser”(“persona che si esibisce in Internet, all’interno di una comunità virtuale, in una sorta di “karaoke muto”, sincronizzando il movimento delle labbra sulle parole della canzone”) in ogni parte del mondo che si rendono protagonisti di contenuti, come in tal caso, estremamente discutibili e di fortissimo impatto emotivo.

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Lo spettacolo orribile della nuova “challenge”

“Un giorno ci hanno detto di andare alle docce, mia madre ed io ci tenevano per mano“, racconta una ragazza poco più che 15enne. ”Sono morta nelle camere a gas”, spiega un’altra mentre finge di asciugarsi le lacrime. Nella nuova “challenge” di Tik Tok i ragazzi indossano pigiami a righe e in viso hanno un trucco che dovrebbe rappresentare i segni di una sofferenza che non hanno mai nemmeno sfiorato da lontano. Si fingono dei sopravvissuti ai lager nazisti e raccontano una delle più grandi tragedie umane con inquietante leggerezza. Quasi fosse la sceneggiatura di un film, si calano nel ruolo di superstiti e intrattengono i followers con dei mini video di breve durata sullo sterminio degli ebrei. Un “gioco” dell’orrore che è già diventato un trend di pessimo gusto, un affondo alla memoria di chi in quei campi di concentramento ci è finito sul serio. Il Memoriale di Auschwitz si è esposto ritenendo questa tipologia di messaggi dannosa e offensiva: “Alcuni video sono pericolosamente vicini o hanno già superato la linea di trivializzazione della storia.” Tanto che TikTok ha disattivato l’hashtag #HolocaustChallenge. 

Umberto Galimberti: “I giovani soffrono di analfabetismo emotivo”

I giovani soffrono di una sorta di analfabetismo emotivo. Durante un convengo il famosissimo filosofo, sociologo e accademico italiano Umberto Galimberti utilizza questa espressione per riferirsi alle nuove generazioni. Arrivare a giocare col dolore presuppone che ci sia una disfunzionale capacità empatica da parte di alcuni giovani che, come dice Galimberti, non riescono più a “distinguere il bene dal male”. Egli scrive, infatti: “Nel nostro tempo caratterizzato da sovrabbondanza di stimoli esterni e da carenza di comunicazione, si avvertono i segnali di quella indifferenza emotiva per effetto della quale non si ha risonanza emozionale di fronte a fatti a cui si assiste o a gesti che si compiono”. Questa potrebbe essere una valida spiegazione del perché la violenza sta diventando una pratica normale che, come dice Galimberti: “è aggressività indefinibile, futile, casuale. Manca una educazione emotiva e quindi un’educazione ai comportamenti e alle relazioni”. 

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