Domani saranno trent’anni da quel maledettissimo 19 luglio 1992 alle 16:58 quando persero la vita nell’attentato di stampo terrostico-mafioso di via Mariano D’Amelio a Palermo il giudice antimafia Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Nel capoluogo siciliano saranno organizzate varie celebrazioni per commemorare la memoria di Borsellino e delle altre vittime di mafia. Tra gli altri ci sarà anche Bennardo Mario Raimondi, artigiano palermitano vittima di usura, che ha denunciato tempo fa i suoi aguzzini affiliati con la mafia.
Dopo la denuncia, atto che dovrebbe essere considerato d’esempio ed eroico, Raimondi è rimasto solo con la sua famiglia e in gravi difficoltà economiche. Fa un appello a chiunque si trovi domani alla commemorazione del giudice Paolo Borsellino e anche a chi non ci sarà. Una richiesta di aiuto da un uomo che dovrebbe soltanto essere premiato per l’impegno e il coraggio di aver lottato e denunciato i mafiosi che non hanno perso occasione per minacciarlo e intimidirlo.
Domani a Palermo Bennardo Mario Raimondi sarà presente con un banchetto con i suoi prodotti di artigianato e chiunque vorrà potrà acquistarli per dargli un piccolo aiuto con le spese di ogni giorno.
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Inoltre è possibile anche contattarlo per aiutarlo ad allestire stand per vendere i suoi manufatti e anche, volendo, fare una donazione tramite Paypal cliccando qui oppure attraverso il Codice Postepay: 5333 1711 5250 2783 o l’IBAN: IT98 S360 8105 1382 6246 7962 480. Il suo codice fiscale è: RMNBNR61E14G273I.