È boom nelle scuole di richieste di esonero da parte di docenti e personale ausiliario in condizioni “fragili”. L’allarme specialmente in Veneto, Liguria e Campania. Quasi pronta dal ministero della Salute una circolare con le regole anti-abusi
Comincia a dilagare l’emergenza “lavoratori fragili” in alcune regioni d’italia, che coinvolge coloro che per motivi di salute hanno diritto di chiedere al preside un esonero dal proprio servizio. Rientrano nella definizione coloro affetti contemporaneamente da più patologie, nonché gli immunodepressi ed i pazienti oncologici.
Oltre a loro, sono “fragili” i lavoratori con più di 55 anni il cui medico Inail dispone la necessità di una “sorveglianza sanitaria eccezionale”. Tale procedura è sì prevista dalle regole generali di tutela dei lavoratori, ma anche da altre disposizioni risalenti agli scorsi mesi relative all’emergenza Covid, volte a proteggere coloro per i quali il contagio da Coronavirus potrebbe avere conseguenze particolarmente gravi.
Le domande, però, sono molte di più di quanto previsto e rischiano di bloccare l’inizio dell’anno scolastico in molti istituti. La direttrice dell’ufficio scolastico regionale del Veneto Carmela Palumbo è stata la prima a denunciare il pericoloso numero di richieste di esonero.: al momento, specialmente tra Liguria, Veneto, Campania e Toscana, le domande sono migliaia e mettono in seria difficoltà i presidi. In particolare, la citata “sorveglianza sanitaria speciale” risulterebbe troppo generica e richiedibile, soprattutto se considerato che gli over 55 potenzialmente coinvolti rappresentano il 40 % di docenti e personale ATA.
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Rischio di abusi per l’esonero dei “fragili”: le possibili dispisosizioni del Ministero della Salute

Ecco dunque che al Ministero della Salute si lavora per la diffusione di una circolare intenzionata ad evitare la possibilità di abusi della norma. Oltre ad avere la certificazione Inail, se si vorrà chiedere l’esonero, bisognerà dimostrare di essere affetti da “patologia con scarso compenso clinico“. Sulla carta, le malattie che definirebbero il “lavoratore fragile” sono di tipo cronico degenerativo: patologie respiratorie, dismetaboliche o cardiovascolari, oncologiche o quelle a carico del sistema immunitario.
Inoltre, onde evitare l’eccesso di esoneri, si valuterà la possibilità di alternative: lo smart working è certamente una di queste, laddove possibile. Altre sono il cambio di mansioni o la parziale rimodulazione della forma del lavoro. Anche lo stipendio degli “esonerati” potrebbe subire variazioni e ridursi notevolmente.
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