“Saltavano sul corpo di Willy anche quando era già a terra”. Il verbale che incastra i fratelli Bianchi

morte willy monteiro

Le dichiarazioni ufficiali dei quattro testimoni, oltre a un indagato, che incastrano i fratelli Bianchi

Le voci che accusano i fratelli Bianchi non lasciano molti dubbi: hanno preso Willy alle spalle, senza un avvertimento, quando la discussione che aveva cercato di calmare era già finita. Non una ma ben quattro testimonianze di persone presenti sulla scena. Più le parole dell’indagato Francesco Belleggia, l’unico indagato al quale il gip di Velletri Giuseppe Boccarato sembra credere,decidendo addirittura di concedergli gli arresti domiciliari. A chiarire una volta per tutte la dinamica della morte di Willy Monteiro Duarte, colpito ripetutamente anche quando era già a terra esanime, è un quadro accusatorio molto pesante che emerge dalla ricostruzione contenuta nell’ordinanza di custodia cautelare che tiene oggi in carcere sia i fratelli Gabriele e Marco Bianchi, sia il loro amico Mario Pincarelli che avrebbe certamente partecipato all’aggressione. I fratelli Bianchi sarebbero stati i primi ad aggredire il giovane Willy che sabato sera era andato in soccorso di un’amico che discuteva con Pincarelli e Belleggia di fronte ad un locale della movida di Colleferro. Un’aggressione a sangue freddo, consumata quando Willy si era già allontanato dal locale e stava per entrare in macchina. Senza una parola di avvertimento.

Il primo a raccontare i dettagli dell’accaduto e il ruolo dei fratelli Bianchi è Emanuele C. un amico di Willy, che ha anche provato a difenderlo durante l’aggressione.

L’amico dice: “l mio amico Willy si avvicinava al suo vecchio compagno di scuola che chiamava col nome Federico per capire cosa stesse accadendo e se avesse bisogno di aiuto. Anche io mi avvicinavo e cercavo di dissuadere Willy dal interessarsi alla vicenda, aggiungendo che ritenevo opportuno andarcene a casa. Willy mi assecondava e andavamo verso la sua auto, una Fiat Punto di colore grigio parcheggiata distante pochi metri. A quel punto, senza che io e Willy potessimo accorgersi di ciò che stava accadendo, venivamo entrambi aggrediti da alcuni ragazzi tra quali riconoscevo subito i due che stavano poco prima discutendo con il Federico amico di Willy. Ricordo subito l’immagine di Willy steso a terra circondato da 4 o 5 ragazzi che lo colpivano violentemente con calci e pugni. Il mio istinto di protezione mi spingeva a gettarmi addosso Willy per cercare di proteggerlo dai colpi che stava ricevendo, urlando agli aggressori che io e Willy non c’entravamo niente con quanto eventualmente era accaduto prima. Ho un vivido ricordo di un paio di loro, ricordo di preciso che addirittura saltavano sopra il corpo di Willy steso in terra è già inerme.”

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Le parole dell’amico di Willy contenute nel verbale

Dichiarazione nel verbale sulla morte di Willy Monteiro Duarte
Dichiarazione nel verbale sulla morte di Willy Monteiro Duarte (foto dal web)

Sentito una seconda volta con le foto dei fratelli Bianchi e di Pincarelli davanti, Emanuele C. aggiungerà poi dettagli relativi all’aggressione, ribadendo che Willy è stato colpito più volte anche quando era a terra ansimante. Addirittura, aggiunge, gli aggressori “saltavano sul corpo” del ragazzo ormai inerme.

A testimoniare c’è anche una ragazza, presente sulla scena sin dall’inizio e che ha anche prestato i primi soccorsi: “Chi materialmente ha picchiato Willy è stato Gabriele Bianchi che da prima gli ha dato un calcio in pancia, quindi Willy si è accasciato a terra dopodiché si è rialzato ed è stato colpito nuovamente da Gabriele. Gabriele l’ha picchiato da terra per qualche istante dopo di che quando è arrivata la sicurezza dei locali lui è scappato insieme agli altri, dice.

Poi ci sono le altre due voci degli amici di Willy, Matteo e Marco e la ricostruzione è sempre la stessa: Willy viene aggredito alle spalle, il primo colpo sferrato da Gabriele Bianchi e poi il gruppo che si accanisce sul ragazzo inerme, anche quando è già immobile a terra. Matteo racconta anche la foga con cui il Suv guidato da uno dei fratelli Bianchi è arrivato sulla scena, “a palla”. Il quadro d’accusa, adesso, è davvero difficile da scalfire, perché sottolinea e descrive chiaramente la violenza e la dinamica dei colpi sferrati contro Willy, delineando la vicenda come ancora più assurda in quanto avviene quando la discussione davanti al locale di Colleferro era già finita. Se non è stata dimostrata l’aggravante razziale, è certo però che nel tornare sul luogo in cui si è consumato poi l’omicidio c’è stata una volontà chiara di colpire proprio Willy Monteiro Duarte.

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