Le recenti analisi sui resti trovati nell’auto di Sabrina Beccalli hanno smentito le valutazioni del veterinario Giuseppe Casirani, il quale aveva affermato si trattassero di ossa di cane. L’Ats Val Padana: “La questione è al vaglio dell’Autorità giudiziaria”
La valutazione dei veterinari sui resti trovati nell’automobile è uno dei tasselli più misteriosi della triste faccenda di Sabrina Beccalli. La natura delle ossa era stata giudicata di razza canina, e nello specifico il veterinario Giuseppe Casirani – dell’Ats Val Padana – aveva valutato i frammenti come appartenenti ad un cane senza microchip. Eppure gli ulteriori accertamenti hanno smentito la precedente versione: i resti sarebbero dunque davvero umani, ed a questo punto c’è bisogno dell’esame del DNA per comprendere una volta per tutte se il corpo di Sabrina sia stato bruciato da Alessandro Pasini all’interno dell’auto.
Sabrina, i resti sono umani: il malumore degli investigatori

C’è sorpresa, ovviamente, su un simile errore da parte di un professionista dell’Ats, ma quest’ultima afferma di non poter rilasciare dichiarazioni in merito, in quanto la questione è “Al vaglio dell’Autorità giudiziaria”. Ricordiamo che al termine dell’ispezione, il veterinario aveva chiesto di procedere allo smaltimento “mediante ditta specializzata”, per motivi igienico-sanitari. Il malumore circola tra molti degli investigatori che dunque si sono impegnati in ulteriori ricerche rivelatesi superflue.
Una domanda che viene da questi posta è come mai la procura non abbia immediatamente disposto una perizia di quei resti trovati, per la quale si è dovuta attendere richiesta formale da parte del legale di Pasini. Se la questione ora come ora non andrà ad influire sulla posizione del presunto omicida, rimane il dispiacere della famiglia, che non ha potuto disporre delle ossa e dunque dedicare a Sabrina un funerale più giusto.