Valentina Virgilio in arte Valentina Janie è una cantante napoletana che da 12 anni vive a Philadelphia. Da poche settimane è uscito il suo primo brano, Roadworn…
È uscita da poco ‘Roadworn’…
“Sì, Roadworn significa letteralmente consumato dalla strada. È un termine che viene dalle chitarre usate che si portano ‘on the road’ in tour e quindi diventano consumate dal tour appunto, dall’usura, dalla strada. Questa è stata l’idea da cui è nata la canzone”.
Di cosa parla questa canzone?
“Di quando stavo a Napoli e del fatto che non mi sentivo apprezzata. Ho avuto anche dei problemi di depressione che sono stati causati dal fatto che non mi sentivo libera di esprimervi come artista. Perché pur essendo l’Italia un Paese, la cui economia è basata sull’arte, gli artisti vengono trattati come reietti se non hai il giornale che ti consacra. Io non scelto di essere un’artista ma la musica ha scelto me. L’idea principale era accettarmi con tutti i miei difetti. Io ero in un posto che non mi ha mai fatto essere come mi sentivo ma almeno mi ha dato il coraggio di farmi uscire dalla situazione in cui mi trovavo a Napoli. Mi ha fatto vedere che c’era una strada per uscire dalla depressione e dalla situazione in cui mi trovavo. E io ho preso quella strada. Ho deciso di scommettere e rischiare tutto. La canzone parla di me stessa”.
Quando è uscita Roadworn?
“Il 6 marzo. In questa canzone ho suonato tutti gli strumenti, ho scritto, registrato e prodotto da sola tutto, poi il mixaggio lo ha fatto un’altra persona. È disponibile su tutte le piattaforme come iTunes, Spotify e Youtube. Io ho iniziato con la musica più di 20 anni fa. Se penso a quei tempi, le canzoni sono cambiate molto. Oggi c’è anche in ballo il fattore che una canzone deve essere breve. Mi hanno detto che la mia canzone era troppo lunga ma me ne sono fregata. Se piacerà, piacerà così com’è. Il target alla fine sono i giovani che per colpa dei Social Media hanno un’attenzione più bassa e quindi anche le canzoni vengono fatte più brevi. Ma io scrivo per me, le mie canzoni sono la mia terapia. L’arte è arte e basta. Non si può mettere un cronometro all’arte. Devo partire dalla mia espressione personale, se poi il prodotto rientra nei canoni, ben venga, ma se non rientra per me non cambia niente. Sono contenta di essere riuscita a fare anche solo una canzone per il momento perché sentivo le voci dentro di me che mi dicevano che non ce l’avrei fatta. L’autocritica è il demone più grande che abbiamo dentro e quindi sono soddisfatta e orgogliosa di me e di esserlo riuscita a domare questo demone”!
Uscirà un tuo disco?
“Sto progettando un album di canzoni che ho scritto molto tempo fa. Ma adesso sto lavorando a un EP di brani acustici. In questo momento abbiamo bisogno di intimità e quindi voglio far uscire questo piccolo EP per trasmettere dei sentimenti comuni alla gente”.
Hai fatto dirette Instagram o Facebook durante la quarantena?
“Sì e penso a quelle persone che non sono fortunate come me ad avere la propria arte a disposizione in questo periodo, spero di poter portare un po’ di gioia e positività attraverso la musica”.
Quando ti esibisci nei locali, suoni musica tua?
“Sì, anche se ci sono posti dove vieni pagato per suonare cover. Ci sono bar a Philadelphia che te lo chiedono. Però qui sono molto aperti anche e soprattutto alla musica inedita. Vai in un locale e suoni le tue canzoni per mezz’ora perché di solito ci sono altri due o tre cantanti in una stessa serata di artisti emergenti. Io sono nella scena musicale di Philadelphia dal primo giorno in cui sono arrivata. Ho deciso di fare uscire prima ‘Roadworn’ ma ci sono anche altre canzoni che esistono da un po’ di tempo”.
I tuoi prossimi progetti musicali?
“Ho in programma un disco di otto canzoni e l’EP che ne conterrà quattro. Conto di far uscire la nuova canzone questo venerdì”.
Il titolo?
“È in sospeso. Sono ancora indecisa ma te lo farò sapere. Sarai la prima persona a saperlo”.
Di cosa parla?
“Di trovarsi da soli in silenzio con tante cose che affiorano e vengono alla mente. Quando hai molto da fare in periodi normali e certi pensieri ti assalgono, puoi farteli scivolare addosso e non affrontarli. In questa circostanza invece sarà meglio accettarli e appunto affrontarli per sentirsi meglio con se stessi e diventare persone migliori”.
Adatta per la quarantena.
“Sì”.
Hai pensato a un periodo in cui far uscire il tuo disco?
“Adesso è tutto fermo quindi è questo il motivo per cui ho deciso di far uscire prima l’EP. Il disco invece lo farò uscire forse a fine anno”.
Quali cover fai?
“Sono abbastanza eclettica: Janis Joplin, Beatles, Doors… Mi è capitato anche di fare delle cover di Taylor Swift perché sono andata a un Bat mizvah, c’erano dei ragazzini e mi è stato richiesto. E sono una grandissima fan degli Aerosmith”.
Noi giornalisti siamo fissati con le date, l’EP quando uscirà?
“Non lo so, è stata un’idea che ho avuto perché voglio appunto far uscire la canzone sulla quarantena di cui ho parlato prima venerdì 10 aprile”.