Dopo la chiusura delle discoteche e la stretta sull’uso della mascherina imposte dal governo ieri, sale l’ansia per il rientro a scuola
La curva sta salendo e si teme per il rientro a scuola. Intanto ieri in seguito al vertice tenutosi tra regioni e governo è arrivata la prima stretta: chiusura delle discoteche e obbligatorio l’uso della mascherina, anche all’aperto, dalle 18:00 alle 6:00. La movida ha destato forti preoccupazioni soprattutto il relazione all’aumento esponenziale di nuovi casi di coronavirus. La situazione italiana non è allarmante tanto quanto quella di alcuni paesi esteri come la Francia, ma bisogna correre ai ripari prima che sia troppo tardi. Ora però ad allarmare è il rientro a scuola
Rientro a scuola, salta tutto?

L’epidemiologo Luigi Lopalco fornisce un’indicazione precisa: “Con la riapertura c’è da aspettarsi qualche focolaio. Questa situazione andrà gestita per evitare che si trasformi in un dilagare incontrollato”. Il rientro a scuola desta quindi qualche preoccupazione. Soprattutto alla luce dell’aumento dei casi negli ultimi giorni. Mercoledì prossimo il Comitato tecnico-scientifico fornirà un vademecum alle scuole. Le indicazioni saranno inerenti al comportamento da tenere in caso di contagio o focolaio. Mentre sull’effettivo rientro il Cts ha già messo nero su bianco che il parere definitivo arriverà più a ridosso del 14 settembre, data stabilita per l’inizio delle lezioni. C’è la possibilità di una diversificazione da zona a zona. Gli esperti saranno chiamati a “effettuare valutazioni sulla possibilità di prevedere una differenziazione delle misure da adottare nei territori in cui la diffusione del virus risulti contenuta”. Un parere più assertivo è atteso per fine mese quando si deciderà su eventuali ingressi scaglionati, distanze e uso mascherine. Intanto il Comitato ha ribadito che la misurazione della temperatura non è di competenza della scuola, ma va misurata a casa sotto responsabilità dei genitori.