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Rientri dall’estero: le nuove misure regionali anti-Covid

Rientri nuove disposizioni regionali

Il Ministro Speranza, in accordo con le regioni, ha ampliato con una nuova ordinanza le misure di sicurezza e controlli per i rientri da Malta, Grecia, Spagna e Croazia

I nuovi casi di focolai di Coronavirus legati al rientro dall’estero dopo le vacanze continuano a crescere mostrando dati sempre più preoccupanti che hanno reso necessario l’intervento del governo per emanare nuove misure di controllo e contenimento, uniformandole a livello nazionale. Il ministro della salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza dopo un vertice Governo-Regioni, che ha introdotto come novità il divieto di ingresso e transito per la Colombia e tampone obbligatorio, dopo opportuna segnalazione alle Asl competenti, per chiunque rientri dai paesi considerati più a rischio che in questo momento sono: Spagna, Croazia, Grecia, Malta. Queste nuove norme si aggiungono a quelle già in vigore per quanto riguardava il rientro dai paesi non Schengen come Romania e Bulgaria. Le singole regioni hanno poi avuto libertà nel decidere autonomamente di modificare ed estendere le disposizioni a seconda delle necessità, e in alcuni casi hanno emanato misure più restrittive rispetto a quelle nazionali.

Rientri, le misure anti-Covid delle regioni:

Misure anti-covid vertice governo regioni
Misure anti-covid vertice governo regioni (foto dal web)

Alcune regioni come ad esempio l’Emilia Romagna, avevano adottato già da alcuni giorni l’ordinanza che poi è stata estesa a tutta Italia dal ministro Speranza e che prevedeva il monitoraggio dei rientri da alcuni paesi esteri con successivo tampone. Dopo l’unificazione delle norme per il momento la nuova disposizione nazionale resta invariata nella maggior parte delle regioni italiane, seppur con qualche piccola modifica a livello locale. In Toscana il tampone per chi rientra dall’estero sarà gratuito mentre per Lazio, Lombardia, Abruzzo, Sardegna e Calabria i governatori fanno sapere che le norme per chi torna da viaggi all’estero per ora si atterranno a quelle governative, ma eventualmente saranno valutate misure più restrittive in base alle necessità.

Tutte le regioni effettueranno controlli sugli arrivi, ci sarà obbligo di autodenuncia alla Asl e test da effettuare con tampone nelle successive 48 ore dal ritorno da paesi non Schengen e ora anche per chi proviene da Malta, Grecia, Croazia e Spagna. Per quanto riguarda il Lazio, si effettueranno anche controlli alle barriere autostradali per monitorare in particolare le persone provenienti da Bulgaria, Ucraina e Romania, mentre in Trentino verranno effettuati controlli sanitari e tamponi al Brennero per chiunque entri in territorio Austriaco. Misure più restrittive sono invece già state adottate in Puglia e Sicilia con l’obbligo di quarantena, isolamento domiciliare di 14 giorni e successivo test per le provenienze da paesi più a rischio.

La regione che ha adottato misure più dure è la Campania, il presidente Vincenzo De Luca ha infatti firmato un’ordinanza che va ad integrare quella nazionale proprio in materia di rientri denominata: “Ulteriori misure di prevenzione dei contagi connessi a rientri da viaggi all’estero”, prevede l’autodenuncia obbligatoria entro le 24 ore dal rientro proveniente da qualsiasi paese estero, con successivo obbligo di quarantena per 14 giorni o fino ad esito negativo del test.

La comunicazione sarà da inviare tramite email alle Asl di competenza, compilata con i propri dati personali codice fiscale, residenza e il nome del paese di provenienza, i cittadini verranno poi contattati per effettuare il tampone direttamente a domicilio. Quella della regione Campania è ad oggi sicuramente l’ordinanza più restrittiva e prevede inoltre sanzioni amministrative fino a 1000 euro per chiunque non si segnali al rientro, o esca di casa durante i 14 giorni previsti di isolamento e comunque non prima di aver avuto esito negativo del test.

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