È notizia di ieri quella infarcita di tanto patriarcato che arriva da Merate in provincia di Lecco: una ragazza si è recata al pronto soccorso San Leopoldo Mandic per una ferita su una natica causata dal morso di un cane. Alla fine di tutta la vicenda la 28enne non si sarebbe mai immaginata di dover ricorrere a una denuncia per un comportamento per niente consono a opera del medico che l’ha curata.
Il dottore di 70 anni circa si è lasciato andare ad alcune frasi sessiste che per giunta avrebbe anche scritto nel referto: “Riferito morso di cane buongustaio natica dx”. Inoltre mentre le stava applicando i punti di sutura sul gluteo avrebbe anche aggiunto: “Facciamo un bel regalo anche al medico di base”, riferendosi al dottore che le avrebbe tolto i punti giorni dopo.
Inoltre la squallida vicenda non finisce qui perché quando la ragazza si è recata al pronto soccorso alle 2 del mattino, il medico le ha detto: “Non ti ho riconosciuta, ho visto solo l’altra faccia”. Insomma il 70enne con il camice bianco ha fatto l’en plein in tutta la sua pochezza d’uomo.
La 28enne quindi ha fatto un reclamo all’Ufficio relazioni con il pubblico e il medico piccolo piccolo è stato sospeso. Il Corriere della Sera ha intervistato la vittima di queste frasi e comportamenti sessisti: “L’episodio non mi ha sconvolto la vita, ma infastidita sì. Mi chiedo come avrebbe potuto reagire a questa situazione una ragazzina di 15 anni di notte. Il medico dovrebbe accoglierti e aiutarti in un momento di difficoltà. Lui era in una posizione di potere e se n’è approfittato”.
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Il medico, come riporta sempre il Corriere dell Sera, non sarebbe un dipendente fisso dell’ospedale San Leopoldo Mandic ma un medico a chiamata di una cooperativa pagato per il turno di lavoro.
Il camice bianco con il vizio del patriarcato rischia penali
Il dottor Paolo Favini dell’Asst di Lecco si è scusato con la ragazza e ha inoltre assicurato che il comportamento del suo collega sarà segnalato all’ordine dei medici per le opportune valutazioni deontologiche. Infine l’ospedale sta pensando di chiedere la messa in atto di penali previste dal contratto con la cooperativa che ha fornito il medico con il vizio del patriarcato.