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“Pour la France” di Rachid Hami è in gara per la sezione Orizzonti alla 79a Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia

Pour la France, il racconto autobiografico di Rachid Hami, è in gara alla 79a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia per la sezione Orizzonti
Pour la France - 79a Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia

Rachid Hami (Algeri, 16 agosto 1985) è attore e regista, noto per Point d’effet sans cause (2005),  Choisir d’aimer (2008) e La mélodie (2017); torna nel 2022 alla regia per il grande schermo con il dramma “Pour la France” con interpreti Karim Leklou, Shaïn Boumedine, Lubna Azabal, Samir Guesmi, Laurent Lafitte, Vivian Sung, Slimane Dazi, Souhade Temimi, Alicia Hava, Elyes Aguis.

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La produzione vede il coinvolgimento di due Paesi agli antipodi del globo: Francia (Mizar Films, France 2 cinéma) e Taiwan (Ma Studios – Amy e TienTsung Ma; TAICCA – Taiwan’s International Co-funding Programme); il film – della durata di 113′ – è disponibile nelle lingue francese, inglese, arabo e cinese.

Regia: Rachid Hami

Produzione: Mizar Films (Nicolas Mauvernay) France 2 cinéma Ma Studios (Amy Ma, TienTsung Ma) TAICCA, Taiwan’s International Co-funding Programme

Durata: 113’

Lingua: Francese, Inglese, Arabo, Cinese

Paesi: Francia, Taiwan

Interpreti: Karim Leklou, Shaïn Boumedine, Lubna Azabal, Samir Guesmi, Laurent Lafitte, Vivian Sung, Slimane Dazi, Souhade Temimi, Alicia Hava, Elyes Aguis

Sceneggiatura: Rachid Hami, Ollivier Pourriol

Fotografia: Jérôme Almeras

Montaggio: Joëlle Hache

Scenografia: Yann Megard

Costumi: Joana Georges Rossi

Musica: Dan Levy

Suono: Mathieu Descamps

Sinossi

Aissa, un giovane ufficiale di origini algerine perde tragicamente la vita durante un rito di iniziazione delle matricole nella prestigiosa accademia militare francese di Saint-Cyr. Mentre la morte devasta la sua famiglia, sorgono controversie sui piani per il funerale di Aissa quando l’esercito rifiuta di assumersi la responsabilità. Ismael, il ribelle fratello maggiore, cerca di tenere unita la famiglia mentre lotta per ottenere giustizia per Aissa.

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Commento del regista

La tragedia rende tutto più grande e più intenso. Tuttavia, quando ti colpisce personalmente, lo fa in modo inaspettato e insidioso. Nell’autunno del 2012, verso mezzanotte, gli allievi di una scuola militare organizzarono un atto di nonnismo: le matricole furono esortate a tuffarsi in uno stagno gelido. Le luci si spensero e fu il panico. Molti rischiarono di annegare. In mezzo a tale trambusto, un giovane allievo ufficiale venne dato per disperso: Jallal Hami. Mio fratello.

Pur trattando un argomento politico, For My Country rimane sempre su un piano personale. Il film non si lascia trasportare dalla sua stessa rabbia, ma è invece un film riflessivo intriso di amarezza, disincanto e coraggio: ciò che è necessario per affrontare i nostri fallimenti collettivi.

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