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Paola, uccisa dal fratello per relazione con trans: la famiglia lo difende

paola tras patriciello (foto dal web)

Mentre Michele Antonio Gaglione si trova in carcere per omicidio preterintenzionale e violenza privata aggravata dall’omotransfobia per avere speronato lo scooter della sorella, fino a far cadere questa e ucciderla, la famiglia lo difende

Gli inquirenti continuano a indagare sulla corretta ricostruzione dell’accaduto, su cui comunque le stesse parole del fratello della vittima hanno fatto abbastanza luce. È stato lo stesso Michele Gaglione infatti ad aver ammesso di non accettare la relazione sentimentale che la sorella Paola aveva con Ciro, persona trans, volendo “darle una lezione. Era stata infettata”. Ma i genitori dei due ragazzi (22 anni la vittima, 25 il fratello), propongono la loro versione della verità, affidando le loro parole a Don Maurizio Patriciello, che funge da sorta di portavoce.

Il parroco riferisce che la famiglia è fortemente contraria all’ipotesi che Michele volesse uccidere Paola. Particolarmente controversa la negazione di una volontà di speronare il veicolo a due ruote: “Mi hanno spiegato che non ha speronato la moto, ma stava inseguendo il motorino con Paola e Ciro perché voleva convincere la sorella a tornare a casa“. La caduta, secondo tale versione, deve essere ricondotta a cause ancora da accertare.

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Don Patriciello: “Fratello non preparato culturalmente alla relazione di Paola con trans”

paola trans patriciello (foto dal web)
Don Patriciello (foto dal web)

Don Patriciello aggiunge che il giovane non sarebbe scappato via dopo l’incidente, ma anzi avrebbe provato a rianimare Paola, mentre questa era riversa a terra. Una tesi altrettanto contraria alla ricostruzione che vorrebbe Michele intento invece a picchiare violentemente Ciro, con cui Paola aveva la relazione.

Penso che lui non fosse comunque preparato culturalmente a vivere questo tipo di relazione della sorella” continua Don Patriciello: “Non sapevo della loro relazione, ma sapevo della scelta di Ciro, che rispetto. Adesso però è necessario stare calmi ed attendere che le indagini facciano il proprio corso“.

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