Paola Bertoni e le travel blogger italiane

Paola Bertoni Travel blogger italiane

Lasciare un lavoro sicuro per inseguire (e realizzare) un sogno. È ciò che ha fatto Paola Bertoni, blogger e fondatrice di Travel Blogger Italiane, prima community di donne blogger di viaggi. Esperta di marketing, ci ha parlato di come una passione può diventare un sano business di successo

Paola Bertoni, torinese, è autrice del blog Pasta Pizza Scones dove percorre itinerari urbani tra musei e ristoranti aiutando i lettori a orientarsi meglio e a vivere appieno la loro esperienza di viaggio nelle città più belle del mondo. Ma Paola è anche la fondatrice della prima community al femminile di blogger di viaggio, Travel Blogger Italiane, che attualmente vede il contributo di oltre 400 blogger sparse in tutto il Paese.

Mamma single, dopo il lockdown ha fatto la scelta radicale di lasciare un impiego sicuro in banca per dedicarsi al suo progetto, cioè fare di un diario online un lavoro e creare una rete che possa mettere in contatto chi scrive di viaggi e le imprese che operano nel settore turistico. Tutto questo promuovendo i buoni principi della cooperazione e puntando al riconoscimento dell’attività di blogger come a una vera e propria professione. In che modo, dunque, questa figura, in particolare se donna, può contribuire alla diffusione della cultura del viaggio? Noi di Futura News lo abbiamo chiesto direttamente a lei.

Paola, tu sei la fondatrice di “Travel Blogger Italiane”, la prima community di travel blogger tutta al femminile. Chi siete e cosa fate?
Travel Blogger Italiane è la prima – e al momento anche l’unica – community italiana al femminile per blogger di viaggio. I nostri valori sono la collaborazione reciproca e il rispetto per le persone e l’ambiente. Il cuore della community è il nostro gruppo Facebook nato per condividere gratuitamente formazione e risorse sul blogging, a cui partecipano sia travel blogger affermate che blogger all’inizio del loro percorso.
Tra i principali requisiti per entrare a far parte del gruppo c’è quello di essere donne. Perché questa scelta, pensi che lo sguardo delle donne possa offrire qualcosa di più o di diverso al racconto di viaggio?

Le donne blogger hanno un modo di scrivere diverso rispetto agli uomini. Noi siamo più attente ai dettagli, scriviamo generalmente articoli più lunghi e descrittivi, mentre i blogger uomini puntano molto su articoli pratici e informativi. Difficile trovare un blogger uomo che si dilunghi sulle emozioni provate durante una visita. Oltre allo stile di scrittura, il valore di un gruppo di sole donne è anche la possibilità di offrire un luogo sicuro in cui confrontarci liberamente su qualsiasi tema.

Paola Bertoni
Paola Bertoni (foto dal web)

Tu parli di travel blogging come di una professione. Il web oggigiorno ci ha convinti che basta avere una passione per considerarsi esperti o professionisti in qualcosa. Si vedano i vari influencer che spopolano sui social. Invece tu fai riferimento a principi di marketing, etica del lavoro, buone pratiche di blogging, inclusione.

Quando ci parli della figura del travel blogger, di chi ci stai parlando in definitiva e cosa lo distingue da altri professionisti del settore?
Il web ci permette di testare le nostre competenze sul campo senza grossi investimenti, tuttavia per trasformare una passione in lavoro è necessario studiare in modo costante. Senza solide basi di SEO e marketing è infatti difficile poter resistere a lungo in un ambiente in cui nascono nuovi competitor ogni giorno. L’etica personale poi fa decisamente la differenza perché online la reputazione conta ancora di più che nel mondo reale.

La correttezza e la collaborazione con i colleghi, così come la consegna di testi o immagini realizzati con cura può lasciare un ricordo positivo e aprirci nuove porte. Tutto quello detto per i blogger vale anche nel caso di un influencer che lavori esclusivamente su Instagram. Voglio precisare però che la figura di influencer sui social network è diversa da quella del blogger. Possono anche coincidere, ma utilizzano spesso un linguaggio di comunicazione diverso e chi vuole intraprendere una o l’altra professione deve conoscere le differenze. Il blog infatti è il luogo dove leggere dei contenuti scritti per durare nel tempo, i post sui social media invece hanno il compito di intrattenere e hanno una vita di poche ore.

Dando un’occhiata al magazine della community si nota una certa attenzione ai cosiddetti viaggi di prossimità. Ci sono lettori che nei loro commenti hanno dichiarato che grazie a voi hanno scoperto angoli della loro città di cui erano assolutamente ignari.

Questo è un dato interessante che ci fa capire come a volte bisogna essere “educati al viaggio”. Quale contributo pensate di dare in questo senso?
Per il magazine non abbiamo fatto una scelta editoriale legata al turismo di prossimità, compaiono molti viaggi in destinazioni vicine principalmente per una questione geografica e statistica. Dopo il lockdown, inoltre, le prime destinazioni visitate sono state quelle vicino a casa e come conseguenza anche noi travel blogger abbiamo iniziato a raccontare i nostri viaggi in modo diverso. Per dare il nostro contributo al rilancio del settore turistico abbiamo raccontato le nostre città su Instagram e lanciato l’hashtag #cartolinedacasa condiviso da tantissimi follower. Sicuramente la nostra iniziativa ha avuto un impatto positivo sul turismo di prossimità e ha offerto uno sguardo diverso su località che altrimenti non avremmo considerato.

Cosa sogni per il tuo progetto nel futuro? Pensi ci sia possibilità di aprire le porte a collaborazioni oltre confine?
Personalmente non vedo l’ora di tornare a viaggiare all’estero. Sto già programmando un viaggio in Francia e Germania per riabbracciare degli amici rimasti isolati durante il lockdown e spero di riuscire a tornare al più presto al mio semi-pendolarismo tra Italia e Regno Unito.

Anche se la pandemia ha cambiato radicalmente il nostro modo di viaggiare e sta ancora avendo un impatto pesante sui servizi alberghieri, non escludo affatto collaborazioni oltre confine dal prossimo anno.

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