“Un paese civile è un paese in cui tutte le persone sono riconosciute e protette; in cui discriminazioni, odio e violenza vengono contrastati con gli strumenti della democrazia e della cultura, e vengono puniti con severità. Al lavoro e alla lotta, per una buona legge, che arrivi presto”. Con un post su Facebook Monica Cirinnà, senatrice del Partito Democratico, ha annunciato una novità importante per tutta la comunità LGBT e non solo.
La novità
Oggi finalmente alla Camera verrà presentato il disegno legge Zan-Scalfarotto sull’omotransfobia. La proposta normativa è finalizzata ad estendere la legge Mancino che oggi punisce i reati di odio per ragioni razziali, etniche, religiose o legate alla nazionalità. Le pene per questi reati (istigazione a delinquere e o atti di violenza già puniti dal codice penale con gli articoli 604-bis e 604-ter) saranno applicate anche per le discriminazioni riguardanti l’orientamento sessuale e l’identità di genere. Oggi sarà depositato il testo alla Camera e arriverà ad essere discusso in aula entro fine luglio.
Cosa prevede la legge
Molte le novità introdotte. Sono previste pene fino a 4 anni ed è introdotto anche il “reato di misoginia”. L’articolo 4 del Ddl prevede che le spese processuali siano gratuite (cioè a carico dello Stato) per chi è vittima di omotransfobia come avviene per le vittime di violenza di genere. È previsto anche un percorso di recupero per chi ha commesso reato. Il condannato potrà richiedere una sospensione della pena e fare attività non retribuita in associazioni ed enti. Inoltre è promossa anche l’istituzione della giornata nazionale contro l’omotransfobia per il 17 maggio. Prevederà incontri e cerimonie anche da parte delle amministrazioni pubbliche. Infine è inclusa la creazione di un fondo dedicato ai “centri antidiscriminazione e case rifugio” che invece hanno operato in questi anni quasi sempre in solitudine e grazie a crowdfunding e iniziative indipendenti, offrendo assistenza sanitaria, sociale alle vittime.
Perché serve una nuova legge
Anni di lotte e dibattiti hanno portato a questo importante traguardo. Una nuova norma si sente necessaria alla luce dei continui atti di
discriminazione e violenza che ancora sussistono purtroppo in Italia. Ultimo in ordine di tempo è l’episodio di Pescara: un’aggressione omofoba da parte di 7 persone ai danni di 2 ragazzi che passeggiavano mano nella mano.
“Fermiamo questa spirale di violenza e diamo piena dignità a tutti i cittadini di questo Paese” ha commentato Alessandro Zan, deputato Pd e relatore del Ddl in questione. Cinquantuno anni dopo i moti di Stonewall, la serie di violenti scontri avvenuti nel 1969 tra polizia e omossesuali newyorkesi considerati simbolicamente il momento di nascita del moderno movimento per i diritti civili, l’Italia sembra mettersi su un binario giusto anche se molto in ritardo. Infatti, secondo un rapporto pubblicato dell’Agenzia europea dei diritti fondamentali (Fra), il nostro è fra i primi paesi con indice di discriminazione più alto. Si segnala anche l’assenza di una legge contro l’odio e la discriminazione, presente in quasi tutti gli altri stati dell’Unione europea.
Lo stigma sessuale e di genere va scardinato non solo con i testi normativi, ma soprattutto con la cultura. “Il moralista dice di no agli altri, l’uomo morale solo a se stesso”. Ovvietà che pronunciava già Pasolini troppo tempo fa.