All’Università di Jinan, in Cina, un libro universitario riporta che l’omosessualità viene classificata come un comune disturbo psicosessuale. La ragazza attivista cinese So Xixi ha chiesto il ritiro del libro
Nella capitale della provincia cinese dello Shandong, un libro universitario classifica l’omosessualità come comune disturbo psicosessuale. So Xixi, un’attivista che lotta da anni per la tutela delle minoranze sessuali nel suo paese, ha denunciato il fatto, chiedendo anche il ritiro del testo accademico.
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“Omosessualità disturbo psicosessuale”, la richiesta di rimozione e la sentenza dei giudici

Ma la follia sostenuta dal libro rimarrà stampata, e la denuncia di So Xixi caduta nel vuoto. Infatti i giudici, dopo aver analizzato il testo, hanno rifiutato la richiesta di rimozione di tutta la sezione del libro che tratta l’omosessualità in quanto disturbo. La risposta definitiva dai magistrati cinesi arriva dopo anni di battaglie dell’attivista, la quale si dice estremamente delusa: “Sono molto triste. Non so come riuscirò ad affrontare la delusione di tutta la nostra comunità“.
Secondo la ragazza, in Cina simili lotte hanno esito negativo in quanto alla comunità manca una sufficiente visibilità, e di conseguenza una voce abbastanza alta da poter ottenere che i propri diritti vengano riconosciuti. L’appello di So Xixi è anche per una maggiore unione tra i membri della comunità, lo dice lei stessa da lesbica discriminata in famiglia, avendo testimoniato l’odio di parenti e amici a causa del proprio orientamento sessuale.
Le fa eco la sua legale, Yu Lying: “Se più persone LGBT si mostreranno disposte a battersi per i loro diritti, la loro visibilità all’interno della società aumenterà notevolmente e poco per volta anche l’opinione che la gente ha nei confronti delle minoranze sessuali finirà per mutare auspicabilmente in meglio”
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