Il jet con a bordo il capo delle milizie Wagner, Yevgeny Prigozhin, è stato abbattuto nella giornata di mercoledì 23 agosto mentre era in volo tra Mosca e San Pietroburgo.
La notizia, diffusa dal canale Telegram “Grey Zone” vicino alla Wagner, è stata confermata dapprima dall’emittente televisiva statale Russia 24 e successivamente dall’Agenzia federale russa per il trasporto aereo Rosaviatsia.
Tra le 10 vittime, come riferiscono i canali Telegram dei gruppi di mercenari, ci sarebbe anche il vice di Prigozhin, Dmitry Utkin che due mesi fa aveva affiancato il leader nella marcia contro il Cremlino, in un tentativo di golpe.
Stando a quanto riporta il media ucraino Unian, i corpi dei due sarebbero già stati identificati grazie alla presenza di tratti distintivi come alcuni tatuaggi e la mancanza di un dito ad una mano.
Un secondo aereo della Wagner, invece, sarebbe atterrato nella stessa giornata all’aeroporto di Ostafievo, vicino Mosca. Nel frattempo, i mercenari puntano il dito contro le autorità russe e sui loro canali Telegram si legge: “Pure all’inferno sarà il migliore! Gloria Russia!”.
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Le dichiarazioni di Zelensky e Biden sulla morte di Prigozhin
Anche il presidente ucraino Zelensky è intervenuto per ribadire l’estraneità dell’Ucraina nella morte di Prigozhin, sostenendo che “tutti sanno chi è il responsabile” con una chiara allusione al leader russo Putin. Dello stesso avviso il presidente degli Stati Uniti Joe Biden che ha commentato: “Niente accade in Russia senza che ci sia dietro Putin”.
Dopo la notizia del disastro aereo e della morte del leader, attorno alle sedi della società Wagner i mercenari hanno provveduto a portare fiori, candele e foto per ricordare e onorare il loro capo.
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Risaliva ad appena due giorni fa, la sua ultima apparizione in un video in cui invitava ad unirsi al gruppo impegnato nel rendere “l’Africa ancora più libera” e “la Russia grande in ogni continente”.
Foto in evidenza da Facebook de Il Sole 24 ore
Articolo a cura di Giulia Casula