Un anno fa moriva Andrea Camilleri, l’amatissimo padre del Commissario Montalbano, scrittore di gialli, romanzi storici e saggi
Andrea Camilleri, uomo poliedrico, è stato anche attore, sceneggiatore, drammaturgo e regista, per la televisione come per il teatro. Con i ritratti irresistibili dei personaggi che popolano la sua Sicilia, la sua lingua così espressiva e lo strepitoso successo della serie televisiva tratta dai libri di Montalbano, lo scrittore aveva conquistato il cuore degli italiani. E oggi, ad un anno di distanza da quel 17 Luglio 2019, ancora centinaia di migliaia di persone lo piangono.
La fine del Commissario Montalbano
Eppure, come sanno ormai da anni i suoi appassionati lettori, Camilleri si era approntato per la sua morte e aveva preparato anche il Commissario. Proprio ieri è uscito, per la casa editrice Sellerio, l’ultimo libro della saga di Montalbano, postumo per volere dell’autore. Già dal 2005, infatti, lo scrittore aveva dichiarato di aver scritto il finale e di volerlo lasciare inedito fino a quando non fosse egli stesso morto. Camilleri, che all’epoca era intento a scrivere La luna di carta, forse non sapeva che alla serie avrebbe aggiunto molti altri titoli, ma decise lo stesso che la storia di Montalbano non si sarebbe interrotta di punto in bianco insieme alla vita del suo autore. Nel 2016 Camilleri ha rimaneggiato il libro, anche se solo da punto di vista linguistico e senza modificarne trama e titolo. E da quasi quindici anni la curiosità dei lettori veniva messa a dura prova.

Con Riccardino, il titolo scelto da Camilleri per quest’ultimo libro, possiamo dire addio a tutti gli amici di Vigata e alla vitale cittadina nata dalla fantasia del nostro autore siciliano. Lo scrittore ha scelto alla fine di trasformarsi lui stesso in un personaggio e di comparire nel libro. Un’espediente teatrale, lo sfondamento della quarta parete, un ritorno alle origini, troppo spesso dimenticate, di uomo di teatro, che hanno lasciato il segno in ogni singola parola da lui scritta.