Emergenza sulla Louise Michel, la nave umanitaria finanziata dall’artista Banksy. L’imbarcazione è sovraffollata con 219 migranti a bordo, tra cui un morto, e su Twitter lancia SOS per chiedere assistenza
La nave aveva già salvato 89 migranti giovedì scorso, ma ieri l’equipaggio, composto da 10 persone, ha avvistato un gommone in avaria ed è nuovamente intervenuto a soccorso. Il gommone era al largo della Libia e su di esso viaggiavano ben 130 migranti, molte delle quali riportano ustioni da carburante. Oltre a loro, un cadavere, ora collocato dentro un sacco.
I soccorritori hanno fatto salire tutti a bordo della Louise Michel, la quale però – con i suoi 31 metri di lunghezza – non prevedeva spazio per le 219 persone aiutate. 33 di queste si trovano peraltro su una zattera di salvataggio. La nave è di fatto sovraffollata e non può neanche essere più manovrata.
L’allarme arriva da diversi Tweet dell’equipaggio, nei quali sono elencate diverse chiamate effettuate verso le sale operative della Guardia Costiera di Malta, Italia e di Brema, dal momento che la nave batte bandiera tedesca. Ma le risposte alla loro richiesta di assistenza e di un “pos” – un porto sicuro su cui sbarcare – sono state vaghe o non ci sono proprio state.
We repeat, #LouiseMichel is unable to safely move and nobody is coming to our aid. The people rescued have experienced extreme trauma, it's time for them to be brought to a #PlaceOfSafety. We need immediate assistance.
— LouiseMichel (@MVLouiseMichel) August 29, 2020
LEGGI ANCHE -> Allarme scuola: 300mila prof mancanti, PD attacca Azzolina
Le altre navi con migranti a bordo in attesa di un porto sicuro

La Louise Michel, che all’alba di stamattina era situata a 90 chilometri a sud-est di Lampedusa, non è l’unica imbarcazione umanitaria attualmente in attesa di soccorso. Oltre a lei, ad attendere un pos, ci sono la Sea Watch 4, con 201 migranti a bordo soccorsi la settimana scorsa, e la Etienne, una portacontainer della compagnia danese Maersk, con sopra 27 migranti da 24 giorni. Sulla carta, è Malta la principale chiamata in causa, poiché le tre imbarcazioni hanno prestato aiuto nella cosiddetta “Sar” di competenza della Valletta.
La nave di Banksy prende il nome dall’anarchica francese del XIX francese e si distingue per la verniciatura in rosa con dipinta una bambina che porta un giubbotto di salvataggio e tiene un salvagente a forma di cuore. L’artista britannico ha acquistato la nave nel 2019 e da tempo porta avanti una campagna di denuncia contro le politiche migratorie dell’Unione Europea.
LEGGI ANCHE -> Apple e Android contro il Covid: contact tracing automatico