Le dichiarazioni di Viola Giorgini la ex fidanzata di Federico Ciontoli nella nuova udienza bis del processo d’appello per la morte di Marco Vannini
Si sta tenendo in queste ore il processo di appello bis a carico degli imputati della famiglia Ciontoli, per fare luce sulle ambigue circostanze che hanno portato alla morte di Marco Vannini e chiarirne le responsabilità. I dubbi sono ancora molti, soprattutto in merito alla chiamata al 118 che è tardata ad arrivare e nella quale Antonio Ciontoli parlava agli operatori di un attacco di panico nonostante sapesse già che aveva sparato al ragazzo, volontariamente o involontariamente, neanche questo ancora è stato chiarito.
Inoltre la corsa in ospedale, e le testimonianze dei sanitari presenti quel giorno che sono tutti concordi nel affermare che Ciontoli anche di fronte ai medici del pronto soccorso nega di avere sparato. Ultimo dettaglio che si dovrà chiarire di fronte ai giudici l’ntercettazione ambientale acquisita nella caserma dei Carabinieri di Ladispoli tra Viola e Federico Ciontoli nella quale si sente la ragazza dire “Ti ho parato il culo” come a fare intendere che avesse anche lei rilasciato false dichiarazioni pur di scagionarlo.
Sia Viola che Federico erano presenti quella sera della morte di Marco Vannini, dovranno in questo processo bis rilasciare ulteriori testimonianze che potrà essere utile agli inquirenti per stabilire le vere responsabilità e le dinamiche dell’accaduto.
Processo Vannini, le dichiarazioni di Viola Giorgini

Questa mattina a piazzale Clodio a Roma è ripreso il processo di appello bis per l’omicidio Vannini, i genitori del ragazzo hanno recentemente dichiarato che confidano molto nella giustizia e si attendono una chiara sentenza. Durante l’udienza di stamattina a parlare è la ex fidanzata di Federico Vannini, Viola Giorgini presente la sera della morte di Marco, è una delle testimoni chiave del processo a carico di Antonio Ciontoli.
Nello spiegare ancora una volta i fatti accaduti Viola ribadisce la buona fede di Ciontoli affermando la non volontarietà dell’incidente “Nessuno avrebbe mai fatto del male a Marco“, però afferma anche che sia lei che Federico avrebbero più volte pregato Antonio di chiamare i soccorsi in quanto il tempo stava passando e Marco era sempre più agitato e continuava ad urlare, dice che tutti pensavano ad un attacco di panico fino a quando non si sono accorti del bossolo del proiettile.
Emerge anche un altro particolare inquietante, la moglie di Antonio Ciontoli durante la corsa in ospedale avrebbe telefonato alla madre di Marco dicendo che lo stavano portando al pronto soccorso perché era caduto dalle scale, secondo Viola sarebbe stato solo un modo per non farla preoccupare, una versione molto strana viste le disperate condizioni del ragazzo gravissime già all’interno della villa.
Strana anche la tesi della ragazza nel sostenere che Antonio Ciontoli in ospedale alla notizia della morte di Marco avrebbe iniziato a disperarsi pregando i carabinieri di arrestarlo, addirittura di ucciderlo, ma ci sono numerose testimonianze del personale sanitario che riferiscono che Ciontoli avrebbe minimizzato l’episodio fin dall’inizio e una volta capito che i medici si erano accorti del colpo di pistola avrebbe mostrato loro il tesserino della marina militare come se volesse trovare un modo per incutere timore al fine di ribadire la sua autorità e non essere così indagato.
Anche sulle intercettazioni ambientali all’interno della caserma dei Carabinieri di Ladispoli , Viola non cambia la sua versione, e continua a dire che la frase pronunciata al suo ex fidanzato “ti ho parato il culo” che aveva fatto credere ai magistrati che la ragazza avesse mentito in sede di interrogatorio pur di difendere Federico, l’avrebbe detta unicamente perché era un modo per garantire al fidanzato che lo aveva difeso, ma senza alcuna falsa testimonianza.
Viola continua con le sue dichiarazioni e dice di non aver omesso nessun particolare sulla pistola, e che era semplicemente spaventata durante l’interrogatorio ma che questa è la verità, per l’ennesima volta di fronte ad un giudice sostiene la sua poco credibile versione tanto che anche il Presidente della Corte d’appello Giancarlo Garofalo dopo averla ascoltata, ha incalzato dicendo: ” Lei oggi è testimone e può andare incontro al reato di falsa testimonianza. La invito a dare una spiegazione più credibile“.