J-POP, mecha, cosplay e gigantomachie robotiche: l’universo dei più popolari eroi manga e della pop culture nipponica approda al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), precisamente nella splendida sala del Plastico di Pompei, dove il Museo custodisce in una fedele scala 1:100 (dimensioni 440×550 cm) un plastico riproducente gli scavi della città fino al secondo dopoguerra.
La mostra “Manga Heroes. Da Osamu Tezuka ai Pokémon“, al MANN dal 21 aprile al 19 settembre 2022 e organizzata da JPOP e Comicon con il patrocinio della Regione Campania e del Comune di Napoli, propone una mostra di capolavori senza tempo.
Da Mazinga Z a Pokémon, da Astro Boy a Tiger Mask, passando per Saint Seiya (in italiano opera conosciuta come I cavalieri dello Zodiaco) per giungere ai successi più recenti come L’Attacco dei Giganti (Shingeki no Kyojin, il titolo originale dell’opera di Hajime Isayama) e Demon Slayer di Koyoharu Gotōge.
È arricchita di tavole introvabili tratte da opere originali, plastici a grandezza naturale, pregiate e rarissime, action figures, cosplay props e numerosi altri oggetti provenienti da collezioni private: ciò che, infatti, caratterizza la mostra è proprio la sinergia dei 25 collezionisti italiani che hanno messo a disposizione i loro pezzi più pregiati.

La scelta della location non potrebbe essere più significativa: è, infatti, la sala del plastico di Pompei a ospitarla, il quale non passa in secondo piano nonostante i vivissimi colori con cui sono verniciati i diversi props che arricchiscono la mostra.
Per i più nostalgici, comunque, si tratta di un vero e proprio tuffo nel passato, ma anche i più giovani risultano sorprendentemente attratti dalle riproduzioni fedelissime degli eroi manga a grandezza naturale.
Nonostante, quindi, lo spazio dedicato sia piuttosto esiguo, l’allestimento, ben curato nella sua semplicità, permette di entrare, d’un tratto, nell’universo pop del Sol Levante fatto di guerrieri mecha, demoni zoomorfi, cavalieri mitologici e scontri stellari che, oggi come allora, tengono con il fiato sospeso grandi e piccoli.
Il MANN e il dialogo tra l’antico e il contemporaneo

A ben guardare, non è la prima volta il Museo Archeologico di Napoli si apre a contaminazioni di questo genere e legate alla promozione della Nona Arte: basti pensare alla mostra Cyborg Invasion tenutasi dal 19 aprile al 31 maggio 2017, la quale ha visto il coinvolgimento diretto della Scuola Italiana di Comix, nella realizzazione tanto della mostra quanto del Calendario MANN 2017 con il contributo dei suoi giovani allievi.
Il Museo Archeologico, quindi, si contraddistingue ancora una volta per l’apertura all’arte in ogni sua sfumatura, comprese le tendenze che si potrebbero definire più strettamente “pop”: ricordiamo che è sempre il MANN, in collaborazione con l’associazione TuoMuseo, ad aver progettato il primo videogioco, Father and Son, con protagonista proprio il museo e le sue collezioni.
La mostra Manga Heroes, perciò, nonostante il soggetto rappresentato, riesce a porsi in un continuum temporale in cui passato e futuro (se lo consideriamo dal punto di vista degli antichi “padroni di casa” che abitano il Museo) dialogano senza conflitto, ma anzi con una chiara ispirazione da parte del secondo: che cos’altro potrebbe essere Shingeki no Kyojin se non una rilettura della più nota Gigantomachia? Quale migliore divinità avrebbe potuto ispirare I cavalieri dello Zodiaco, se non Athena?
Da un lato, dunque, il Museo come custode delle antichità: dalla collezione Farnese agli straordinari affreschi di Pompei, dagli Egizi alla collezione Magna Grecia; dall’altro, l’immagine di un museo visionario aperto alle contaminazioni contemporanee, che nello spazio di una sala riesce a sanare ogni frattura fra passato e presente, Oriente e Occidente, realtà e fantascienza.