La lotta scudetto parte alle 18. A San Siro il primo tempo si conclude con un 0-0. Audero, portiere della Samp, sta spiccando. Più volte si è opposto all’attacco nerazzurro. Dopo soli 5 minuti, Calhanoglu dal limite dell’area tira, ma Audero c’è e salva la porta della Sampdoria. Un’altra occasione è quella di Lautaro che incorna e sfiora la rete del vantaggio al 23’. Dopo pochi minuti, di nuovo Martinez prova la conclusione, ma Audero c’è di nuovo.
L’Inter ci riprova, ma nuovamente Audero si fa trovare pronto. Insomma, il primo tempo al Meazza si chiude con i ragazzi di Inzaghi che tentano in tutti i modi di andare in vantaggio, ma sembrano non riuscire a concludere. È indiscutibile che il merito sia anche del portiere italo-indonesiano che non si è lasciato intimorire.
Nel secondo tempo, la milanese sembra avere un altro passo e infatti al 48’ passa in vantaggio con un gol firmato Perisic, che batte l’estremo difensore. Il numero 14 celebra la rete con un’esultanza che ha, però, il sapore di addio. Poco dopo il Tucu Correa va a rete, grazie a un assist confezionato dal numero 20 nerazzurro, Calhanoglu. È sull’azione di questo gol che Perisic si fa male. Costretto a lasciare il campo in barella, si ipotizza uno stiramento del polpaccio.
La partita si chiude 3-0, con doppietta per Correa. Ma questo non basta ai nerazzurri per alzare il trofeo perché nel frattempo a Reggio Emilia è una bolgia totale. “Faccio i complimenti a questo gruppo: è stata un’ottima stagione che poteva diventare straordinaria”, queste le parole di mister Inzaghi nel post-partita.
Scudetto, il Mapei è una bolgia milanista
Primi 10 minuti di assedio totale rossonero al Mapei. 0-1 al 17’ per i diavoli. Gol firmato dal campione francese Olivier Giroud su assist di Rafael Leao. Al 21’ minuto, tiro da fuori area di Tonali, che però lancia poco sopra la porta e la palla finisce in Curva Sud. Perché sì, lo stadio Mapei sembra un piccolo San Siro. Un tappeto di bandiere rossonere in tutte le tribune. I tifosi dei diavoli si sono fatti sentire e vedere, e non poco.
Al 31’ minuto il guerriero francese firma il 0-2 di nuovo su assist di un incontenibile Leao che recupera un altro pallone incredibile. Al 34’ invece è il Presidente a mettere il sigillo, Kessie che ha dimostrato di esserci al 100%, nonostante la titubanza dei tifosi, da quando non è arrivato il rinnovo.
Al termine del primo tempo il Milan chiude con un vantaggio di 3 gol. Nel secondo tempo i diavoli hanno continuato a creare azioni, per cercare ulteriormente la rete.
Con 8 minuti di anticipo dalla fine, Pioli si lascia andare esultando con i pugni verso i tifosi rossoneri che hanno completamente occupato lo stadio del Sassuolo. Sassuolo che è sempre stata una delle bestie nere per i rossoneri. Ma questa volta i ragazzi di Pioli sono scesi in campo con la fame di voler vincere a tutti i costi questo scudetto. Hanno dato l’ennesima dimostrazione di essere un gruppo che ha fatto un percorso di crescita senza precedenti.
Mister Pioli ha fatto un lavoro straordinario con questi giovani, li ha accompagnati, ha creato l’autostima necessaria ai suoi giocatori. E forse lui, più di tutti merita questo scudetto. Aveva avuto un inizio al Milan per nulla roseo, ma ha saputo conquistarsi la fiducia della società, dei giocatori e soprattutto dei tifosi che ora cantano con le mani al cielo “Pioli is on fire”. Il Milan ha dato uno spettacolo sensazionale e dopo 11 anni torna ad alzare la coppa di campione d’Italia.
La storia di un gruppo, il più giovane d’Europa, che ha saputo crescere e che ha incoronato un sogno. “I miei giocatori sono dei fenomeni. Questo scudetto se lo meritano, ma se lo merita anche la società”, con queste parole mister Pioli descrive la vittoria con i suoi ragazzi. L’allenatore rossonero che ha ricevuto la coppa di Best Coach della stagione 2021/2022 dal suo dirigente, Paolo Maldini.
Articolo a cura di Chiara Maniaci