Se ne parlava ormai da anni, ma solo oggi approda alla Camera la legge contro l’omotransfobia, proposta dal deputato PD Alessandro Zan, oggetto immediato di polemiche e critiche che mostrano perché è utile. In discussione sono le modifiche alla legge Mancino, che già punisce con la reclusione fino a sei mesi chi “istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi” e con la reclusione fino a quattro anni chi “istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza” per le stesse motivazioni. La nuova legge modificherebbe i due articoli aggiungendo ai crimini d’odio quelli perpetuati per l’orientamento sessuale e l’identità di genere.
Si tratta non solo di stabilire un’aggravante per aggressioni verbali o fisiche di matrice omotransfobica, ma di riconoscere nell’omotransfobia la base di atti discriminatori, come risulta nella realtà dei fatti. L’obiettivo è quello di tutelare le persone appartenenti alla comunità Lgbtq+ che sono giornalmente oggetto di insulti, bullismo, cyberbullismo, mobbing o vere e proprie aggressioni; di poche ore fa la notizia del giovane 25enne finito in ospedale a Pescara solo per aver osato mostrarsi in pubblico mano nella mano con il fidanzato. Inoltre la proposta di legge si propone di contrastare anche la misoginia.
Firmatario della legge anche il deputato Ivan Scalfarotto, che si era visto bocciare la sua analoga proposta nel 2015. Gli oppositori sono sempre gli stessi e, ironia della sorte, si tratta delle autorità cattoliche come i vescovi della CEI, cioè di persone tutelate dalla legge Mancino. Ma dal loro punto di vista se punire la discriminazione e la violenza causate dall’odio nei confronti di una religione è sacrosanto, la stessa legge applicata all’omotransfobia costituirebbe una “deriva liberticida”. Alessandro Zan si è dichiarato sorpreso perché la legge è stata formulata per non limitare la libertà di espressione; non istituisce nessun reato di propaganda di idee, che esiste oggi solo per chi diffonde odio razziale e etnico.
Ma gli attacchi che lo stesso Zan ha ricevuto dopo aver presentato la sua proposta non possono essere considerati libertà di espressione; contro di lui sono stati scritti post inneggianti a Hitler e il deputato ha dichiarato di aver ricevuto delle minacce accompagnate da pesanti insulti omofobi. In queste ore, in rete, si è diffusa la fake news secondo la quale la nuova legge punirebbe anche chi contrasta la pedofilia. La notizia, chiaramente falsa, ha riportato alla luce il vecchio pregiudizio omofobo e diffamatorio che attribuisce agli omosessuali la tendenza a commettere abusi su minori. Insomma, sembra che proprio i detrattori della legge ce la stiano mettendo tutta per dimostrare la sua utilità.