Le Marche fra le “Meraviglie” di Alberto Angela

Marche

In “Meraviglie”, programma televisivo di Alberto Angela, sono state celebrate anche le Marche: dal Palazzo Ducale di Urbino, all’incantevole paradiso sotterraneo delle Grotte di Frasassi

Meraviglie – La penisola dei tesori” è un programma televisivo condotto da Alberto Angela, in onda su Rai 1 a partire dal 2018. Obbiettivo del format è quello di celebrare la bellezza del patrimonio artistico-culturale italiano, senza tralasciare gli scenari naturalistici che rendono la nostra terra unica al mondo. In una puntata della scorsa edizione – trasmessa tra marzo e aprile 2019 -, le protagoniste sono state proprio le Marche: partendo dalle Grotte di Frasassi, di cui è stata narrata la storia della scoperta, fino ad arrivare ad Urbino, patria di Raffaello, la cui tradizione reca la firma dei da Montefeltro.
Non resta che scoprire il perché della scelta, da parte del noto programma di Rai 1, di dedicare attenzione proprio a queste due, insindacabili, “meraviglie” marchigiane.

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Le Grotte di Frasassi, tra sogno e realtà

Speleologi nella Grotta Grande del Vento
Speleologi nella Grotta Grande del Vento (foto dal web)

La scoperta di queste suggestive forme ipogee risale al 25 settembre 1971, per opera di un gruppo di speleologi guidati da Giancarlo Cappanera: in precedenza, nel ’48, era già stata individuata la Grotta del Fiume, ora appartenente al Complesso carsico Grotta del Fiume-Grotta Grande del Vento di Frasassi.
Il tutto è partito, banalmente, dal lancio di un sasso attraverso una piccola fessura scavata nella roccia: 5 secondi per toccare il suolo, e la sensazione di essere di fronte ad una scoperta senza precedenti.
“Il gruppo speleologico anconetano ha individuato l’apertura di una grandissima grotta […] le dimensioni della grotta sono talmente grandi che occorreranno numerose ispezioni per stabilirne l’ampiezza”: queste le parole, cariche di stupore, con cui il Corriere Adriatico, nei primi di ottobre, commentò l’avvenimento, mentre gli esploratori si erano già inoltrati fino alla Sala delle Candeline.

Sala delle Candeline
Sala delle Candeline (foto di Futura News)

All’epoca, gli speleologi non disponevano di strumenti efficaci con cui effettuare le misurazioni; le ricerche successive hanno dimostrato che la prima grotta rinvenuta, battezzata come “Grotta Grande del Vento”, ha un’altezza di 240 m, una larghezza di 130 m e una lunghezza di 180 m: per farsi un’idea, potrebbe perfettamente contenere il Duomo di Milano. Negli anni a seguire, numerose scoperte si aggiunsero a quella dell’Abisso Ancona (così era denominata in precedenza la grotta): attualmente, il percorso si estende per circa 30 km.
Oltre alla Grotta del Vento, sono visitabili:
-La Sala 200, il cui nome è legato al corridoio di 200 m che la caratterizza.
-La Sala delle Candeline, chiamata così per via delle stalagmiti che hanno assunto questa stravagante forma.
-La Sala dell’Orsa, famosa per un masso che, a causa dell’erosione, sembra avere le sembianze di un’orsa.
-La Sala dei Pagliai o dell’Infinito, il cui appellativo si lega al fatto che gli speleologi, nell’esplorarla, persero il senso dell’orientamento.
Un incredibile mondo sotterraneo, fatto di stalattiti, stalagmiti, pozzi, e colonne le cui bizzarre forme catturano l’occhio del visitatore, portandolo a “perdersi” fra i cunicoli di questa straordinaria, unica, meraviglia marchigiana.

Urbino, patria di Raffaello Sanzio, e il Palazzo Ducale

Palazzo Ducale Urbino
Palazzo Ducale Urbino (foto dal web)

Il Palazzo Ducale di Urbino è un interessante esempio di architettura rinascimentale: venne eretto nella metà del XV secolo per volontà di Federico da Montefeltro. I primi lavori iniziarono nel 1454, quando un équipe di architetti fiorentini, capitanata da Maso di Bartolomeo, congiunse due strutture ducali antiche erigendo un palazzo intermedio. Dal ’64, i lavori passarono nelle mani di diversi architetti: da Luciano Laurana, che si occupò del cortile ed altre zone interne, a Francesco di Giorgio Martini, che completò la facciata ad “L” su Piazza Rinascimento. Quando la residenza passò alla dinastia dei Della Rovere (1508), essa venne modificata di poco: furono completate e ristrutturate alcune zone del palazzo, sotto la supervisione di Bartolomeo Genga e Filippo Terzi.
Lo Studiolo di Federico da Montefeltro, ad oggi, rappresenta la principale attrazione del Palazzo Ducale: rimasto pressoché integro, consente infatti di ammirare, attraverso elementi decorativi quali le tarsie, il gusto sfarzoso della corte urbinate.

 

Casa di Raffaello
Casa di Raffaello (foto dal web)

Altra indiscussa protagonista della puntata è stata Casa Santi, ossia la Casa natale del pittore Raffaello Sanzio: l’edificio risale al XIV secolo, e nel 1483 vede la nascita del famoso artista. Il luogo, attualmente, è stato trasformato in una casa-museo: vi sono collocati i dipinti di Giovanni Santi, padre dell’artista, ed opere di un giovanissimo Raffaello, tra cui la Madonna di Casa Santi. Tra le altre cose esposte, anche un disegno attribuito al Bramante, e una raccolta di ceramiche rinascimentali tipiche di Urbino.

Con la sua storia ed i suoi paesaggi, come in un dipinto in cui si mescolano, inscindibili, natura e cultura, le Marche hanno conquistato anche Alberto Angela: un appellativo, quello di “meraviglie”, che si addice perfettamente ai gioielli di questa regione, unica in Italia.

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