La storia di Noah, bimbo di 4 anni torturato ed ucciso dal padre perchè si era sporcato i pantaloni

Noah Cuatro, ucciso dal padre a 4 anni

Il piccolo Noah Cuatro, 4 anni, ucciso e abusato sessualmente dal padre perchè colpevole di essersi sporcato i pantaloncini

Un’altra triste storia di violenze ad abusi in famiglia quella di Noah Cuatro, un bambino di soli 4 anni che viveva con i suoi genitori in California. La notte che è stato portato urgentemente in ospedale la madre aveva riferito ai medici che il figlio era quasi annegato nella piscina del complesso residenziale nel quale vivevano, ma il personale sanitario si è reso subito conto che qualcosa nel racconto non andava, infatti il piccolo Noah non presentava acqua nei polmoni ed aveva i capelli asciutti, inoltre nei referti si evidenziavano numerosi traumi sul corpo non compatibili con un annegamento.

Il bimbo è deceduto in ospedale a Los Angeles il giorno successivo al ricovero, e quando i medici hanno ritenuto opportuno aprire un’indagine insieme ai servizi sociali, per chiarire le vere cause del decesso, è emersa una terribile realtà fatta di torture e abusi sessuali da parte del padre, con il silenzio complice della madre, un orrore terminato con la tragica morte di Noah, al culmine di un ennesimo momento di follia, durante il quale il piccolo sarebbe stato picchiato e soffocato solo perché  “colpevole” di essersi sporcato i pantaloncini che indossava quella sera, mentre stava giocando.

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I genitori del piccolo Noah accusati di omicidio

Noah Cuatro con i genitori
Noah Cuatro con i genitori (foto dal web)

Per la morte di Noah sono stati arrestati i genitori con le accuse di omicidio, violenza sessuale e tortura: Jose Maria Cuatro Jr., il padre di 28 anni e la madre 25enne Ursula Elaine Juarez. L’autopsia sul corpo del bimbo ha rivelato evidenti tracce di abusi sessuali e secondo gli investigatori le torture andavano avanti da almeno da 4 mesi prima del tragico epilogo. Il bimbo era già stato tolto alla famiglia per due volte, la prima appena nato, proprio a causa del comportamento violento e dei problemi di droga del padre era stato affidato ad una comunità, la seconda all’età di un anno a causa del pessimo stato di malnutrizione nel quale il piccolo era stato trovato dagli assistenti sociali.

Appaiono molte le analogie con la storia di Evan Giulio Lo Piccolo, solo l’ultimo caso di cronaca Italiana, che racconta di un’altra vittima innocente massacrata dalle botte del patrigno, in provincia di Siracusa.

In questi casi c’è sempre da chiedersi se la morte di questi bambini si sarebbe potuta evitare, visto che anche nella vicenda di Noah come in quella di Evan, la nonna che in passato era stata temporaneamente affidataria del piccolo aveva provato a denunciare la situazione, riferendo che il nipote la pregava di non farlo ritornare in quella casa, ma il bambino come si apprende dalle indagini concluse, era stato ogni volta riaffidato nuovamente ai genitori.

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