La morte del piccolo Evan poteva essere evitata, intercettazioni ascoltate troppo tardi

Morte di Evan Giulio, intercettazioni

L’avvocato di Letizia Spatola rivela le intercettazioni ambientali che confermavano le violenze, ascoltate troppo tardi 

La storia del piccolo Evan, massacrato di botte a soli 21 mesi dal patrigno con la complicità della madre è tra le notizie di cronaca che più hanno fatto rabbrividire in questa estate. Se ne continua a parlare a causa delle numerose omissioni e lacune nelle indagini di servizi sociali e forze dell’ordine, che molto probabilmente avrebbero potuto fare qualcosa di concreto per salvare il bimbo dalla morte. Ieri sera ha parlato anche il legale della madre letizia Spatola, che ora dal carcere dichiara di volere giustizia e afferma di essere stata plagiata dal compagno e che lei stessa ne aveva paura, perchè vittima di frequenti percosse e minacce che riceveva all’interno delle mura casalinghe. Nel corso della trasmissione “Chi l’ha visto?” andata in onda proprio ieri sera, sono emerse altre prove che confermerebbero le indagini sommarie e  la sottovalutazione del problema da parte delle istituzioni. Un intervento tempestivo che non è arrivato e che ha condannato a morte il povero Evan dopo l’ennesimo episodio di violenza.

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La morte di Evan, le allarmanti intercettazioni ignorate

Letizia Spatola e Salvatore Blanco
Letizia Spatola e Salvatore Blanco (foto dal web)

Dalle indagini sulla morte del piccolo Evan è venuta fuori una realtà di degrado e di abbandono nella quale il bimbo era costretto a vivere. Ne è un esempio la testimonianza della zia che afferma che il piccolo non riusciva neanche a dire “mamma” e che aveva problemi a camminare dei quali si era accorta anche la nonna. La madre puntualmente affermava che Evan fosse caduto dalle scale o che si provocava lividi giocando. In realtà tutti sospettavano le percosse e i maltrattamenti dei genitori a tal punto che anche i vicini di casa avevano fatto un esposto alla procura dicendo di essere allarmati perchè il piccolo piangeva disperato ogni notte. In seguito alla segnalazione dei medici dell’ospedale dopo la terza volta che Evan era stato portato al pronto soccorso con lividi, fratture e bruciature, ora emerge che i carabinieri avessero messo delle microspie nella casa per verificare effettivamente la pericolosità della situazione. Il legale di Letizia Spatola ha reso pubbliche le intercettazioni, dalle quali si può ascoltare chiaramente il patrigno di Evan, Salvatore Blanco insultare e picchiare ripetutamente la compagna. Inoltre secondo quanto dichiarato ultimamente dal difensore della madre attualmente in carcere sarebbero presenti anche frasi che riguardavano il maltrattamento del piccolo. Purtoppo come fa sapere la difesa le intercettazioni sono state ascoltate solo dopo la morte del piccolo. Arrivate troppo tardi, così come l’intervento degli assistenti sociali e come le denunce dei medici dell’ospedale. Una tragedia che poteva essere evitata se le forze dell’ordine competenti avessero indagato immediatamente con tutte le prove a disposizione, che erano già sotto gli occhi di tutti.

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