L’ergastolano Giuseppe Mastini, 60 anni, non è ritornato in carcere a Bancali dopo il permesso premio
Johnny lo Zingaro non è la prima volta che evade. Un episodio risale al 2017 nel penitenziario di Fasano a Cuneo, durante un regime di semilibertà. Un mese dopo è stato rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Sassari. Attualmente Sono in corso le ricerche. Giuseppe Mastini ha una lunga storia di violenza e di omicidi sin dalla fine degli anni ’70. All’età di 11 anni commette il suo primo omicidio ed è anche stato coinvolto nelle indagini per il caso di Pier Paolo Pasolini. Nel 1987 evade per la prima volta a Roma, dove inizia a seminare il panico tra rapine, furti, il sequestro di una ragazza, l’omicidio di una guardia giurata e il ferimento di un brigadiere dei carabinieri.
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Johnny lo Zingaro e la scia di terrore
L’ex questore ed ex capo della Squadra Mobile di Roma Niccolò D’Angelo, parla di Giuseppe Mastini come di un soggetto violento e pericoloso. È stato proprio lui ha mettergli le manette. “Mi ricordo quell’episodio. Fui io ad arrestarlo con la mia Sesta Sezione a Fiano Romano, apparteneva ad una famiglia di giostrai nomadi. Aveva ucciso anche un mio agente. Dopo il rapimento di una ragazza e un omicidio, si trattava di un uomo pericoloso un vero criminale, siamo riusciti a disarmarlo dopo un conflitto a fuoco” queste le parole di D’Angelo.
Vincenzo Chianese, Segretario generale di Es Polizia, si dimostra particolarmente sensibile riguardo la normativa del permesso premio. “Deve assolutamente essere cambiata, per due motivi principali. Il primo è per non permettere che il dolore dei familiari delle vittime si possa palesare di nuovo. Il secondo per non minare la credibilità dello Stato trasmettendo un’idea di impunità” afferma Chianese.
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