Italia: le lacune nell’ambito dell’istruzione aumentano

Istruzione italiana

L’Italia è fra gli ultimi nella graduatoria relativa all’istruzione

Una notizia sorprendente quella che si è avuto modo di apprendere tramite i dati Istat; o forse no. L’Italia è tra i paesi che si classificano ultimi a livello europeo per quel che concerne l’istruzione.
In particolare, il dato maggiormente rilevante riguarda la percentuale di popolazione tra i 25 e i 64 anni in possesso di un titolo di scuola secondaria superiore – è il diploma, infatti, il riconoscimento ritenuto indispensabile per contribuire alla crescita del mercato lavorativo -.

Questa quota è pari al 62,2 %, decisamente al di sotto rispetto alla media europea del 78,8%; solo Spagna, Malta e Portogallo risultano essere inferiori agli italiani. Non rassicura neanche l’indicatore legato al possesso di un titolo di studio terziario; in Italia esso è del 19,6 %, di contro al valore europeo fissato al 33,2 %.
Dati, questi, per niente confortanti se ci si proietta verso il futuro.

Le varie sfaccettature dell’istruzione italiana

Istruzione italiana, rapporto Istat
Istruzione italiana, rapporto Istat (web)

Altrettanto singolare risulta essere l’analisi approfondita dei risultati Istat: in Italia, la popolazione del Mezzogiorno non raggiunge i livelli scolastici del Centro-nord; perciò, si può affermare che il divario nord-sud è ancora molto accentuato. Nonostante questo, nel Sud, le prospettive occupazionali per le persone istruite sono maggiori rispetto a quelle nel Nord. In particolare, a stupire è il fatto che la componente femminile della popolazione è ben inserita nel mercato del lavoro, riducendo il distacco con uomini e donne del Centro-nord.
All’opposto, tuttavia, si rileva un tasso di occupazione femminile che è comunque inferiore rispetto a quello maschile (considerando la situazione italiana generale), sebbene le donne raggiungano livelli di istruzione più elevati: 56,1% contro 76,8%.  Vi è quindi una disparità di genere che appare alquanto marcata rispetto alla media degli altri paesi europei.

Un accenno, infine, a quella che è la situazione italiana per quanto riguarda il livello di istruzione secondaria degli stranieri. Mentre nell’Ue tale livello ha registrato significativi aumenti, in Italia, a partire dal 2008, esso si è alquanto ridotto: -6,3 punti contro i +4,7 punti nella media europea. Dato che, in fin dei conti, non sorprende affatto.
Considerando i numeri appena analizzati, è impellente la necessità di trarre le opportune conclusioni al fine di migliorare lo stato delle cose.
L’italia deve assolutamente darsi da fare per colmare le proprie lacune, e deve farlo puntando a favorire e ad agevolare l’istruzione, aspetto imprescindibile di una società in evoluzione.

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