Arriviamo a Cinisi e Giovanni Impastato ci porta nella casa confiscata al boss Gaetano Badalamenti, soprannominato Zu Tano, mandante della barbara uccisione di Peppino Impastato. In questo luogo svolgiamo la nostra videointervista: un racconto che ripercorre quei momenti tragici di oltre quarant’anni fa, tra passato e presente sempre con il ricordo di quel 9 maggio 1978 ma con gli occhi e la mente proiettati al presente e al futuro.
Oltre al brutale assassinio di Peppino si è parlato di quello che si può fare oggi, lottando sempre contro la mafia e tutte le forme di sopruso. Ricordando suo fratello Giovanni ci parla di cos’è la criminalità organizzata oggi, dell’antimafia e dell’attività e impegno dell’Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato ONLUS, che attira ogni giorno visitatori da ogni parte. La casa della famiglia Impastato è infatti visitabile e non si può non commuoversi davanti alla stanza di Peppino, rimasta così com’era quando era ancora in vita.
Giovanni è cresciuto in una famiglia mafiosa a causa di suo padre Luigi, morto nel settembre del 1977. Si è poi distaccato da questo ambiente seguendo l’esempio di Peppino, i suoi insegnamenti e le sue lotte contro la criminalità organizzata. Stessa cosa poi ha fatto la madre Felicia Bartolotta Impastato che tanto si è battuta per ottenere l’arresto dei responsabili della morte di suo figlio.
La vicenda di Peppino è stata ricordata dal film “I cento passi“, che ha fatto conoscere a molte persone la storia di Peppino. Giovanni Impastato è autore di diversi testi dedicati sempre all’impegno contro la mafia come “Oltre i cento passi” e l’ultimo libro, uscito nel 2021, “Mio fratello. Tutta una vita con Peppino“.
La Casa Memoria merita davvero una visita da parte di tutti coloro che hanno una coscienza orientata verso la giustizia, la verità e la libertà perché “la mafia non è invincibile” e va combattuta ogni giorno partendo dall’informazione ed educazione dei più piccoli.
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