Ad 11 anni, Adnane, bambino marocchino, viene violentato e sepolto a pezzi nel giardino vicino casa: trovato il colpevole
Adnane, bambino di 11 anni, è scomparso il 17 settembre scorso in Marocco, a Tangeri. Uscito di casa per recarsi in farmacia, il piccolo non è più stato trovato. I genitori, assieme alle forze di polizia, si sono subito mobilitati per cercarlo. Ma un’orribile tragedia si è manifestata ai loro occhi: Adnane era morto, sepolto a pezzi nel giardino accanto all’abitazione.
Le indagini, grazie alle registrazioni delle telecamere di sorveglianza, hanno condotto all’esecutore dell’omicidio: era il vicino di casa.
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Violentato e sepolto a pezzi: il colpevole è il vicino di casa
Nello scorso fine settimana, la verità è venuta a galla: la Direzione generale della Sicurezza nazionale, interrogando il vicino di casa, ha confermato la sua colpevolezza. L’uomo, di 24 anni, ha rapito Adnane per violentarlo, conducendolo in un appartamento della zona. Tuttavia, le grida del bambino avrebbero attirato troppa attenzione, sicché il mostro ha deciso di ucciderlo e di farlo barbaramente a pezzetti. Successivamente, la vittima è stata sepolta in vasi di palme e bouganville.
Grazie alle immagini delle telecamere, per la polizia è stato semplice risalire al colpevole.
Intanto il web, già mobilitatosi per cercare il povero bambino, sta chiedendo a gran voce l’applicazione della pena di morte; Anche Omar Al Kazabri – il rappresentante di una moschea marocchina di Casablanca – si rivela a favore di questo provvedimento: “Chi difende i diritti dell’assassino di Adnane ignora i fondamenti della giustizia del Corano“.
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