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Inchiesta Diasorin, copiati i dati telefonici del governatore Fontana

di Redazione
| 23 Settembre 2020

I militari sono andati a casa del presidente della Regione Lombardia, della sua segretaria e dell’assessore Gallera per effettuare la copia forense dei cellullari

I militari della guardia di finanza di Pavia questa mattina si sono recati presso il domicilio del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e della responsabile della segreteria del governatore, Giulia Martinelli, per effettuare copia forense dei cellulari di entrambi, hanno quindi copiato su file il traffico telefonico e i messaggi. Stessa procedura a casa dell’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. La decisione è stata presa dalla procura di Pavia che sta indagando per peculato e turbata scelta del libero contraente nella vicenda dell’affidamento diretto di 500 mila test sierologici alla società Diasorin, seguito di una sperimentazione avvenuta nei laboratori del Policlinico di Pavia San Matteo. C’è da chiarire che Fontana, Gallera e Martinelli non risultano indagati, i pm della procura pavese, che avevano iscritto nel registro degli indagati i vertici del San Matteo e della società, vogliono approfondire il contenuto delle chat e le comunicazioni scambiate tra i vertici della Regione e quelli del San Matteo.

La protesta dell’avvocato sulle modalità di indagine

L’avvocato del governatore Fontana, Jacopo Pensa, chiarisce la posizione del presidente e puntualizza un certo dissenso nei confronti delle modalità d’indagine. L’avvocato dice: “Il presidente Fontana non è indagato, ha subito una perquisizione presso terzi. Non gli è stato sequestrato nulla, è stata effettuata copia del contenuto del cellulare“, e ancora: “È grave però il fatto che la perquisizione sia avvenuta con modalità non pertinenti alle finalità dell’operazione con un decreto non circostanziato ma applicabile a chiunque, con evidenti criticità di carattere costituzionale vista la ovvia presenza di conversazioni di carattere istituzionale nel cellulare del presidente Fontana. Sarebbe stato sufficiente un invito a fornire i dati telefonici per raggiungere il medesimo risultato investigativo. Valuteremo se impugnare il provvedimento per una verifica giurisdizionale sulla correttezza formale e sostanziale dell’atto disposto”.