Formato da “pod” e “cast”, letteralmente significa spargere (cast) e baccello (pod). Negli ultimi anni la popolarità dei podcast è arrivata in tutto il mondo
Un esempio pratico? Nel 2019 Spotify si è aggiudicato Gimlet Media, la casa produttrice di podcast numero uno, per più di ben 200 milioni di dollari. Questo dimostra quanto sia largamente utilizzato in tutto il globo. In Italia, rispetto al 2015, si è passati dagli 850 mila utenti ai 2,7 milioni nel 2018. I dati Nielsen che hanno permesso tale misurazione, registrano anche la motivazione principale di chi non ne fa uso. Diversamente a quello che si pensa in un primo momento, non è la mancanza di interesse l’ostacolo che si presenta inizialmente. In realtà riguarda la mancata informazione di quello che realmente è un podcast.
Tecnicamente si tratta di programmi audio da scaricare sul proprio smartphone da piattaforme dedicate, seriali a episodi. Molte stazioni radiofoniche si servono di tali piattaforme, per trasmettere le proprie repliche on-demand. Ma quando è esploso l’uso di questi podcast? Risalgono alla fine degli anni ’90 e i primi del 2000, con la possibilità di poter accedere facilmente alle registrazioni audio via internet. Questo tipo di formato era riproducibile sull’iPod. Prima si è parlato di programmai radiofonici, definiti da tempi precisi da rispettare. La forza del podcast risiede proprio nell’opposto. Non è limitato da formati o durata, ma si sviluppa su argomenti di svariata natura.
Podcast, una tendenza mondiale

Passando al lato pratico, di cosa si ha bisogno per poterli ascoltare? Niente di più semplice ed accessibile, smartphone e cuffie. Apple Podcast è la piattaforma maggiormente utilizzata nel mondo. Una volta digitato il podcast di interesse sulla barra ricerca, si apre l’elenco delle puntate disponibili. Per riprodurre una di queste, si deve cliccare sulla stessa. Invece con un tap sul logo del podcast, ci si può iscrivere gratuitamente. I podcast seguiti sono disponibili nella sezione libreria con le relative puntate, aggiornate in automatico.
Per quanto riguarda i dati registrati in Italia, coinvolgono la fascia di età tra i 18 e i 40 anni. L’ascolto principale è dedicato durante le ore di relax a casa. Questo perché coadiuvano la libertà di ascolto degli utenti con la vastità degli argomenti ideati dai creatori. Sicuramente una tecnologia che non teme l’innovazione ma, anzi, che cavalca l’onda del progresso.